Adorazione dei pastori

dipinto, ca. 1768 - ca. 1769

sacro

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Gandolfi Gaetano (1734/ 1802)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Poldi Pezzoli. Collezione di disegni di Riccardo Lampugnani
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Poldi Pezzoli
  • INDIRIZZO Via Alessandro Manzoni 12-14, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Riccardo Lampugnani ha probabilmente acquistato questa incantevole "Adorazione dei pastori" nel 1962, presso la galleria milanese Sacerdoti, come indica la breve nota a matita rossa che il collezionista ha apposto sulla cornice, al verso. Il dipinto è stato esposto alla mostra dedicata alla collezione di Riccardo Lampugnani che il Museo Poldi Pezzoli ha organizzato nel 1997 ("Riccardo Lampugnani: una collezione milanese donata al Museo Poldi Pezzoli", Milano 1997, p. 17, n° 31). In quella occasione, la "Adorazione" è stata accostata al quadro dello stesso tema che Gaetano Gandolfi eseguì tra il 1768 e il 1769 per don Antonio Senegoni, poi passato alla collezione Sacrati Strozzi, e ora conservato presso la Pinacoteca Nazionale di Ferrara: il piccolo formato del dipinto Lampugnani e la stesura rapida, sicura, a brevi tocchi di pennello densi di colore, hanno suggerito l'ipotesi di un bozzetto preparatorio. La storia della "Adorazione dei pastori" di Gaetano Gandolfi e del suo pendant, la "Adorazione dei Magi" dipinta da Ubaldo, è stata ricostruita nel 1992 da Prisco Bagni (P. Bagni "I Gandolfi. Affreschi, dipinti, bozzetti, disegni", Bologna 1992, pp. 737-738, cat. 718 e cat. 719): il 5 maggio del 1768 fu battezzato il figlio di Ubaldo Gandolfi, Giovanni Battista; padrino era don Antonio Senegoni, e in casa sua Marcello Oretti, in una data imprecisata, vide poi le due "Adorazioni" di Ubaldo e Gaetano; ancora Oretti ricorda che, nel 1769, il 25 maggio per la precisione, i fratelli Gandolfi esposero due "quadri piccoli" con il "Presepio" e la "Adorazione dei Magi" in occasione della processione del Santissimo Sacramento nella parrocchia di Santa Maria della Mascarella. Secondo Prisco Bagni, Ubaldo e Gaetano Gandolfi dipinsero i due quadri come dono di ringraziamento a don Antonio Senegoni, padrino di battesimo del piccolo Giovanni Battista; ma prima di consegnarli al reverendo, nel maggio 1769, li esposero alla processione del Corpus Domini. Tuttavia, a mio avviso, l'ipotesi avanzata da Prisco Bagni non è del tutto convincente: è più probabile che, data la diversa destinazione, Gaetano e Ubaldo avessero eseguito due coppie diverse di quadri dello stesso soggetto. Ad una di queste coppie appartiene di certo la "Adorazione" Lampugnani: forse alla coppia che fu eseguita per don Senegoni, perchè le maggiori dimensioni dei due dipinti Sacrati Strozzi ora a Ferrara sembrano più adatte ad una esposizione pubblica come era la processione del Corpus Domini ricordata da Oretti. Se questa ricostruzione è corretta, il piccolo quadro della collezione Lampugani non è un bozzetto preparatorio ma una replica veloce e di fattura squisita della "Adorazione" di Ferrara, perfetta per una destinazione privata, e per l'occasione intima di un dono di ringraziamento: si spiegherebbe meglio, così, anche l'dentità pressochè assoluta tra le due opere, divise appena da varianti quasi impercettibili. Donatella Biagi Baino, nel 1995, segnala che il modello preparatorio per la "Adorazione" di Gaetano è forse da identificare con il piccolo quadro dello stesso tema, allora nella collezione dell'ingegner Giovanni Ceschi, presentato da Longhi e Zucchini alla celebre mostra del 1935 (D. Biagi Maino "Gaetano Gandolfi", Torino 1995, p.356, cat. 46; "Mostra del Settecento bolognese", Bologna 1935, p. 61, n. 34): del dipinto, però, non fotografato in quella occasione, si sono perse le tracce.
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0301967194
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Museo Poldi Pezzoli
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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