Quercie e viandanti. Albero e figure maschili
disegno
1972 - 1972
al centro del foglio, due grandi querce intrecciate tra loro situate sull'estremità di un colle; ai loro piedi, a destra giace caduto un uomo, a sinistra si allontanano altri due; alcune zone del disegno risultano di un nero più marcato, ottenute con una china più densa, altre sono più leggere e acquose
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
china su cartoncino
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ATTRIBUZIONI
Zuppelli, Massimo (1939)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Fondazione Davide Lajolo
- LOCALIZZAZIONE Fondazione Davide Lajolo
- INDIRIZZO Via Giovanni Bellezza, 12, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La tecnica del disegno eseguito a china su fogli di grandi dimensioni è quella su cui si concentra la ricerca di Zuppelli a partire almeno dal 1969, anno in cui l'artista vince con un simile lavoro un premio acquisto alla XXII edizione del Premio Suzzara.\nSecondo il parere di Davide Lajolo, quello di Zuppelli è un disegno che diventa pittura (Lajolo 1975).\nNei lavori dell'artista, l'immagine sembra prendere forma da macchie di inchiostro attraverso l'abile utilizzo di una tecnica vicina al linguaggio surrealista e informale.\n"In quei segni che a prima vista paiono usciti di getto, rabbiosi, fatti di istinto, scopri invece una meditazione. Zuppelli li ha voluti così con la ragione" scrive Lajolo (Lajolo 1972).\nIl commento appare su "Giorni Vie Nuove", nella recensione ad una mostra che Zuppelli tiene nel 1972 alla Galleria milanese La Nuova Sfera, mostra cui questo disegno, datato quello stesso anno, potrebbe aver partecipato, per essere donato poi al giornalista proprio in ringraziamento dell'articolo pubblicato.\nNella recensione, Lajolo sottolinea il movimento che nei lavori dell'artista anima personaggi e cose, come appare evidente anche in questo disegno.\n"(...) aria per Zuppelli è vento, è bufera che rapisce, che trascina, che imprime agli uomini, alle piante, alle case il movimento come fossero in corsa perenne". Lo scrittore attribuisce questa caratteristica ad uno spirito romantico che anima Zuppelli e il suo mondo.\nNel catalogo della mostra Raffaele De Grada parla invece di "nuovo realismo", sottolineando l'attenzione dell'artista nei confronti dei contenuti, sempre più esplicitamente espressi una volta superato il passaggio attraverso una fase "simbolista", componente ritenuta comunque presente all'interno della sua opera (De Grada 1972).\nAnche il disegno della collezione Lajolo è da leggere come una rappresentazione simbolica della caducità della vita umana, dove le querce hanno il ruolo di raffigurare l'eterno di contro al passaggio dei "viandanti" che trovano la morte ai loro piedi.
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0301933422
- ENTE SCHEDATORE R03/ Fondazione Davide Lajolo
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0