Suonatrice
dipinto
1977 - 1977
Kodra Ibrahim (1918/ 2006)
1918/ 2006
figura femminile vista in posizione frontale mentre suona il flauto; ogni cosa è rappresentata mediante l'assemblamento di forme geometriche: rettangoli costituiscono la testa e il corpo; triangoli gli occhi; piccoli cerchi i seni; lo sfondo è lo stesso colore giallo della carta, lasciata scoperta; l'elementarietà della composizione è spezzata dall'inserimento di frammenti variamente colorati all'interno del corpo della figura
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tempera su carta gialla
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ATTRIBUZIONI
Kodra Ibrahim (1918/ 2006)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Fondazione Davide Lajolo
- LOCALIZZAZIONE Fondazione Davide Lajolo
- INDIRIZZO Via Giovanni Bellezza, 12, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto rappresenta un tipico esempio dell'arte di Kodra, sia per quanto concerne il soggetto raffigurato, sia per quanto concerne l'aspetto formale.\nIl linguaggio figurativo che il pittore utilizza, in maniera esclusiva a partire all'incirca dalla metà degli anni '60, è un'elaborazione personale di modelli offerti dall'opera di Picasso e dal postcubismo più in generale. \nIn quello che è il "codice di figurazione" del pittore - come lo definisce Enrico Crispolti - persone, cose, interi paesaggi sono schematizzati in squadrate forme geometriche. Attraverso simile processo geometrizzante l'artista, sempre secondo Crispolti, intende chiaramente dare rappresentazione del "condizionamento entro il quale è costretto a muoversi, a vivere, l'uomo contemporaneo". La figura umana assume, così rappresentata, un'aspetto robotico, divenendo personificazione dell' "uomo postindustriale, il robot cibernetico e informatico", "l'uomo numero" (Crispolti 1983). \nPer contrasto, i personaggi di Kodra sono in molti casi protagonisti di scene tenere e delicate: suonatori di strumenti musicali, coppie che si scambiano fiori, bambini, madri. Ciò non sminuisce però il carattere totemico e ieratico che li caratterizza, sottolineato del resto dal nome che l'artista stesso assegna loro, "idoli".\nQuesto aspetto ieratico dei personaggi, unito al rigido schema figurativo cui il pittore si attiene, hanno fatto pensare a più di un critico (Valsecchi, Ballo, Russoli) a una sopravvivenza in lui, albanese di origine, di matrici culturali orientali e bizantine; lo stesso vale per gli inserimenti di scaglie colorate che animano la superficie di una composizione altrimenti elementare e ricordano le tessere degli antichi mosaici (Crispolti 1983).
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0301933399
- ENTE SCHEDATORE R03/ Fondazione Davide Lajolo
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0