La cena. Personaggi della borghesia

disegno ca 1976 - ca 1977

busti di due figure: una femminile, in primo piano, di profilo, con trucco marcato; una maschile, in secondo piano, di tre quarti, con giacca e cravatta, raffigurata mentre avvicina alla bocca qualcosa da mangiare; niente è raffigurato a parte i personaggi che possa ambientare la scena in uno spazio determinato

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carboncino/ tempera su carta azzurra
  • ATTRIBUZIONI Sughi Alberto (1928/)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Fondazione Davide Lajolo
  • LOCALIZZAZIONE Fondazione Davide Lajolo
  • INDIRIZZO Via Giovanni Bellezza, 12, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il disegno appartiene al ciclo intitolato "La Cena", comprendente un folto gruppo di opere tra cui più di trenta grandi tele e numerosi disegni.\nIl ciclo, intrapreso nel 1976, viene esposto per la prima volta al pubblico nel 1977 alla Galleria Comunale d'Arte Moderna di Bologna, in occasione di una mostra antologica dell'artista.\nIl tema raffigurato è quello di una cena in piedi, in cui rappresentanti della ricca borghesia sono intenti a mangiare.\nUn tema che Mario De Micheli definisce "politico" e non già di costume, dal momento che attraverso di esso l'artista esprime un vero e proprio giudizio su un ceto che, arrivato rapidamente a posizioni di potere durante il periodo del "miracolo economico", manifesta nella situazione descritta le sue "qualità" e il suo "carattere", "fino ai limiti di una sgraziata e ingorda fisicità" (De Micheli M. 1977).\nLo stesso Alberto Sughi racconta la genesi di questo ciclo di lavori in uno scritto pubblicato a introduzione del volume che raccoglie le opere de "La Cena".\nDalla volontà di ritrarre un determinato personaggio in maniera che provocasse quasi una sensazione di disgusto, alla scelta di raffigurarlo nel gesto di inghiottire qualcosa, all'idea, infine, di lavorare su diversi personaggi e ricomporre la situazione di una cena in piedi in cui uomini e donne sono vicini ma non si guardano, legati unicamente dalla consumazione di un rito che li vede insieme ma senza vera partecipazione: "Le idee, i pensieri di questi personaggi della cena sono solo di ordine fisico. Il gesto del mangiare è diventato un modo di pensare. La statiticità delle figure è la stessa inerzia morale, senza scosse, della loro vita" (Sughi A. 1976).\nQuando "La Cena" viene presentata a Firenze, alla Galleria "La Gradiva" nel 1976 (6-22 Maggio), è una lunga poesia di Davide Lajolo ad accompagnare in catalogo le immagini di alcune delle tele (Lajolo D. 1976). \nA mostra appena conclusa, Lajolo pubblica poi su "Giorni Vie Nuove" un articolo in cui racconta dell'occasione in cui la poesia è nata, "seduto sulla panchina sotto l'ombra delle robinie e del sorbo", durante una visita allo studio dell'artista a Cesena dove ha potuto vedere i primi lavori del ciclo e raccogliere le sue impressioni. Lajolo intende la situazione descritta da Sughi, come l'ultima cena di una certa borghesia. Allo stesso tempo però in quelle figure "isolate, tristi, spente, vive solo con le mandibole" vede anche la rappresentazione della parte deteriore di ciascuno e la volontà di autocritica del pittore. Per questo la mostra di Sughi è "uno specchio nel quale bisogna tutti guardarsi, è la morte che sta negli occhi di chi ha voluto estinguersi e non sa che sta nascendo una società diversa" (Lajolo D. 1976). \nDa un punto di vista formale e linguistico, Lajolo nota invece la scelta di Sughi, in un tempo di frammentarietà, di tornare attraverso un ciclo di dipinti al lungo raccontare dei grandi pittori del passato. E' in effetti una caratteristica della pittura di Sughi, fin dai suoi esordi, l'ispirazione all'arte antica: dai modi ottocenteschi di Fattori e di Toma, a quelli seicenteschi e in particolare caravaggeschi, sempre applicati però a uno studio degli aspetti e dei costumi della società contemporanea. \nAngela Candiani racconta che i due disegni di Sughi presenti in collezione (oltre a questo, v. NSK 146) furono regalati dall'artista uno a Lajolo e uno a lei in un'occasione in cui entrambi si recarono a trovarlo nello studio di Cesena. Questo disegno con i personaggi de La Cena, in particolare, venne dato a Lajolo, il quale a sua volta lo donò successivamente ad Angela (2000, comunicazione orale).
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0301933348
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Fondazione Davide Lajolo
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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