Interno

dipinto 1970 - 1970

sedia coperta da un lenzuolo bianco; al di sopra, una bull dell'acqua calda fa pensare che l'ambientazione sia quella di un ospedale o di un altro luogo di cura; dietro alla sedia appare un piccolo tavolino bianco; il colore magro e omogeneo dello sfondo grigio contrasta con lo spessore della materia pittorica usata per il lenzuolo e per gli altri oggetti

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tempera/ matita su carta
  • ATTRIBUZIONI Cappelli Giovanni (1923/ 1994)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Fondazione Davide Lajolo
  • LOCALIZZAZIONE Fondazione Davide Lajolo
  • INDIRIZZO Via Giovanni Bellezza, 12, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Lo stesso dipinto è pubblicato, con il titolo "Interno", su un numero di "Giorni Vie Nuove", settimanale diretto da Davide Lajolo (Bonanni 1970).\nL'opera compare, insieme ad altre di altri artisti dell'epoca, a corredo di un'iniziativa promossa da "Giorni", illustrata in un articolo di Anna Bonanni: allo scopo di contribuire alla diffusione dell'arte al di fuori dei soliti canali di distribuzione costituiti da gallerie ed aste, la rivista si propone di presentare al pubblico popolare cui si rivolge i lavori di un gruppo di artisti contemporanei e facilitare l'acquisto di opere d'arte da parte dei lettori (i lavori sono pubblicati con l'indicazione del prezzo) mettendo in contatto gli interessati con gli artisti stessi o i loro rappresentanti.\nIl dipinto di Cappelli viene viene proposto al prezzo di 300.000 lire. Con ogni probabilità, esso, non venduto, è rimasto a Lajolo il quale a sua volta lo ha poi donato ad Angela Candiani. \nL'opera appartiene al periodo milanese di Cappelli, che ha inizio con il trasferimento dell'artista nella capitale lombarda nel 1959, dopo un decennio di attività trascorso a Roma. \nIl soggetto rappresentato è tipico di questa fase della pittura dell'artista, che parla di solitudine, di malattia, di difficoltà di vivere. \nAnche le scene di interni senza figure riescono a raccontare la condizione sofferta delle persone che si suppone abitino quegli spazi.\nDavide Lajolo, a proposito di soggetti simili a questo, scrive di sedie e di tavoli che sanno "di desolazione degli ospedali anche quando sono quelli casa" (Lajolo D. 1973). \nLo stato di difficoltà dell'uomo all'interno della società contemporanea è uno dei temi cari alla corrente del Realismo Esistenziale, cui l'artista emiliano si avvicina una volta giunto a Milano, soprattutto attraverso la frequentazione dei pittori Banchieri, Vaglieri e Ferroni.\nRispetto ai modi del Realismo Esistenziale, Mario De Micheli nota in Cappelli una più consapevole esigenza delle strutture formali e il mantenimento delle sue doti grafiche, che nei dipinti non risultano mortificate bensì accentuate dall'intervento del colore: "le doti di un disegno che s'indurisce e si fa amaro nella scarnificazione dei personaggi, definendone i caratteri con singolare efficacia" (De Micheli 1974, p. 8).
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0301933333
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Fondazione Davide Lajolo
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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