pantofola (SECOLI/ XX)
pantofola
1926 - 1937
pantofole maschili a collo basso
- OGGETTO pantofola
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MATERIA E TECNICA
Beni demoetnoantropologici materiali/ juta
Opere-oggetti d'arte/ cotone
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CLASSIFICAZIONE
ABBIGLIAMENTO CIVILE
- AMBITO CULTURALE Produzione Italiana
- LOCALIZZAZIONE Ghilarza (OR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Per ricostruire la storia dei singoli oggetti che compongono la Collezione della Casa Museo di Antonio Gramsci è necessario ripercorrere le tappe fondamentali della formazione della Collezione stessa, alla luce della pur scarna documentazione attualmente disponibile. Nel 1937, quando, a meno di un mese di distanza dal figlio Antonio, morì Francesco Gramsci, la figlia Grazietta e la nipote Edmea si trasferirono a casa di Teresina, penultima dei sette fratelli Gramsci, portando con loro parte del mobilio e gli oggetti custoditi nella vecchia casa di Corso Umberto, dal 1975 riaperta come Casa Museo di Antonio Gramsci. Tra la seconda metà degli anni ’60 ed il 1975, Luisa Emilia Paulesu, figlia di Teresina, ha selezionato parte di quei ricordi, ed alcuni pezzi provenienti dal corredo della madre, perché facessero parte della Raccolta oggi esposta nella vecchia casa di famiglia, che lei e la sorella Mimma Paulesu Quercioli hanno fortemente voluto diventasse luogo dedicato alla memoria dello zio Antonio. Durante il medesimo arco di tempo, ai Beni prestati da Luisa Emilia si è aggiunto un insieme di oggetti appartenuti ad Antonio Gramsci e concessi dal figlio del suo secondogenito Giuliano, Antonio jr. Dal 1975 la Collezione è impreziosita dall’allestimento disegnato dall’arch. Cini Boeri; tra questo stesso anno ed il 1996, si è infine arricchita grazie ad alcuni dipinti su tela, incisioni e sculture donate alla Casa Museo ed oggi di proprietà della Fondazione Berlinguer di Cagliari. Le pantofole in esame fanno parte del nucleo di oggetti concessi da Antonio Gramsci jr. il quale raccontò, nel 1991, che la zia Tatiana Schucht, arrivata a Mosca nel 1938, aveva annunciato che presto “sarebbe arrivata la cassa con tutti i libri di mio padre e soprattutto con i suoi scritti.”; quando arrivò vide che conteneva “tanti libri, i quaderni del carcere, le lettere e anche alcuni oggetti appartenuti a mio padre durante la detenzione: posate di legno, gli occhiali, le pantofole e tutti gli altri oggetti che oggi si trovano alla Casa Museo di Ghilarza. Per qualche anno, fino allo scoppio della guerra, tutto restò a casa nostra, anche le maschere e il calco della mano che Tatiana e Carlo avevano fatto eseguire prima della cremazione.”. Nelle lettere dal carcere Gramsci fa spesso menzione a pantofole, per esempio: lettera alla cognata Tatiana Schucht del 4 aprile 1927; lettera al fratello Carlo del 3 dicembre 1928
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 2000251170
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0