volto di donna
scultura
ca 1938 - ca 1950
Tilocca Gavino (1911-1999)
1911-1999
Scultura a tutto tondo raffigurante una testa di donna con capelli raccolti in una coda
- OGGETTO scultura
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MATERIA E TECNICA
bronzo/ fusione/ incisione
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ATTRIBUZIONI
Tilocca Gavino (1911-1999)
- LOCALIZZAZIONE Nuoro (NU)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L’opera è parte della Collezione Pinna il cui primo nucleo risale ai primi anni del Novecento. Tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, l’avvocato e parlamentare Giuseppe Pinna (Sarule 1854 – Nuoro 1908) acquistò i ruderi del Convento dei Gesuiti, confinante con la Chiesa delle Grazie, siti nello storico quartiere di Seuna e ivi fece edificare la sua abitazione e il suo studio composto da tre vani in serie e da una sala d'aspetto (BIBH: BS255007). Una decorazione in ferro battuto incastonata nelle scale di accesso al primo piano, riporta la data 1904, anno in cui il proprietario dell’immobile fece costruire un secondo piano e la facciata in stile Liberty. La villa, oggi ampliata con l’aggiunta di un terzo piano e di un attico di proprietà privata, annovera tra le sue pertinenze anche alcuni locali del cortile risalenti alla fine del XVII secolo, un tempo di proprietà dei padri gesuiti. Dopo la morte di Giuseppe Pinna, ucciso nel 1908 da un ciabattino mentre tornava a casa, l’intero immobile e i beni furono ereditati da suo figlio Gonario Pinna (Nuoro 1898-1991), avvocato penalista, giornalista pubblicista, scrittore e deputato in Parlamento dal 1958 al 1963, che contribuì all’implementazione della Collezione (BIBH: BS255001; BS255002; BS255003). Nel 1991 i beni furono divisi tra le sue figlie e, in seguito alla scomparsa nel 2014 di Lucia Pinna, che abitava nella casa di via delle Grazie, le proprietà sono state ripartite tra i nipoti. Non sappiamo quando il manufatto fu acquisito da Gonario Pinna. La testa di figura femminile di Tilocca rientra in uno dei temi prediletti dall’artista, di cui si conoscono numerosi esemplari in gesso e in bronzo scolpiti in differenti anni. Il suo modus operandi è pulito, la materia è levigata tanto da conferire purezza all’intera composizione, lontana da un certo “fare” di ispirazione classicista dei primi anni di sperimentazione, ma anche dalla rielaborazione formale del suo stile negli anni Settanta. Questi elementi permettono di ipotizzare una realizzazione del bronzo tra la fine degli anni Trenta e gli anni Cinquanta del XX secolo (BIBH: BS255020; BS255050)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 2000250745
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro
- ISCRIZIONI in basso a sinistra - G. Tilocca - Tilocca, Gavino - corsivo alto-basso -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0