paesaggio lacustre

dipinto ca 1930 - ca 1940

Dipinto con cornice

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA carta/ acquerellatura
  • ATTRIBUZIONI Dessy Stanis (1900-1986)
  • LOCALIZZAZIONE Nuoro (NU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il bene è parte della Collezione Pinna il cui primo nucleo risale ai primi anni del Novecento. Tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, l’avvocato e parlamentare Giuseppe Pinna (Sarule 1854 – Nuoro 1908) acquistò i ruderi del Convento dei Gesuiti, confinante con la Chiesa delle Grazie, siti nello storico quartiere di Seuna e ivi fece edificare la sua abitazione e il suo studio composto da tre vani in serie e da una sala d'aspetto (BIBH: BS255007). Una decorazione in ferro battuto incastonata nelle scale di accesso al primo piano, riporta la data 1904, anno in cui il proprietario dell’immobile fece costruire un secondo piano e la facciata in stile Liberty. La villa, oggi ampliata con l’aggiunta di un terzo piano e di un attico di proprietà privata, annovera tra le sue pertinenze anche alcuni locali del cortile risalenti alla fine del XVII secolo, un tempo di proprietà dei padri gesuiti. Dopo la morte di Giuseppe Pinna, ucciso nel 1908 da un ciabattino mentre tornava a casa, l’intero immobile e i beni furono ereditati da suo figlio Gonario Pinna (Nuoro 1898-1991), avvocato penalista, giornalista pubblicista, scrittore e deputato in Parlamento dal 1958 al 1963, che contribuì all’implementazione della Collezione (BIBH: BS255001; BS255002; BS255003). Nel 1991 i beni furono divisi tra le sue figlie e, in seguito alla scomparsa nel 2014 di Lucia Pinna, che abitava nella casa di via delle Grazie, le proprietà sono state ripartite tra i nipoti. Non si hanno notizie del momento in cui l’opera venne acquisita dal Pinna ed è difficile anche datarla trattandosi di un tema, un paesaggio lacustre con barche, che Dessy affrontò in diversi momenti del suo percorso artistico, utilizzando diverse tecniche pittoriche. Per la presenza di un fondo lineare e l’attenzione alla definizione dei contorni, l’acquerello sembra rimandare a certi modi della grafica giapponese e, per analogia con altri dipinti sui generis degli anni Trenta, come il monotipo “Lo stagno” del 1932, si propone una datazione in questo decennio, confortata anche con la scoperta in questi anni, da parte dell’artista, della tecnica dell’acquaforte e della vernice molle, che, più della xilografia, gli permettevano di raggiungere un risultato tecnico eccellente carico di poesia e idillio (BIBH: BS255028; BS255029; BS255030)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 2000250712
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro​
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro​
  • ISCRIZIONI in basso a destra - S. DESSY - Dessy, Stanis - stampatello maiuscolo -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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