Il ballo del "bomborombò". figure maschili che ballano
stampa di invenzione
1937 - 1937
Delitala Mario (1887-1990)
1887-1990
Soggetti profani: danzatori
- OGGETTO stampa di invenzione
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MATERIA E TECNICA
carta/ xilografia
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ATTRIBUZIONI
Delitala Mario (1887-1990): incisore
- LOCALIZZAZIONE Nuoro (NU)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il bene è parte della Collezione Pinna il cui primo nucleo risale ai primi anni del Novecento. Tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, l’avvocato e parlamentare Giuseppe Pinna (Sarule 1854 – Nuoro 1908) acquistò i ruderi del Convento dei Gesuiti, confinante con la Chiesa delle Grazie, siti nello storico quartiere di Seuna e ivi fece edificare la sua abitazione e il suo studio composto da tre vani in serie e da una sala d'aspetto (BIBH: BS255007). Una decorazione in ferro battuto incastonata nelle scale di accesso al primo piano, riporta la data 1904, anno in cui il proprietario dell’immobile fece costruire un secondo piano e la facciata in stile Liberty. La villa, oggi ampliata con l’aggiunta di un terzo piano e di un attico di proprietà privata, annovera tra le sue pertinenze anche alcuni locali del cortile risalenti alla fine del XVII secolo, un tempo di proprietà dei padri gesuiti. Dopo la morte di Giuseppe Pinna, ucciso nel 1908 da un ciabattino mentre tornava a casa, l’intero immobile e i beni furono ereditati da suo figlio Gonario Pinna (Nuoro 1898-1991), avvocato penalista, giornalista pubblicista, scrittore e deputato in Parlamento dal 1958 al 1963, che contribuì all’implementazione della Collezione (BIBH: BS255001; BS255002; BS255003). Nel 1991 i beni furono divisi tra le sue figlie e, in seguito alla scomparsa nel 2014 di Lucia Pinna, che abitava nella casa di via delle Grazie, le proprietà sono state ripartite tra i nipoti. Non si hanno notizie relative all’anno in cui la xilografia di Mario Delitala fu inserita nel corpus di Gonario Pinna, né in quale modo l’avvocato riuscì ad avere di questa stampa un prototipo “ante litteram”, così come indicato nell’iscrizione sul fronte. Non aiuta la presenza sul retro di una scritta a matita con l’indicazione del proprietario Gonario Pinna, a cui fa seguito l’etichetta dell’esposizione alla Galleria d’Arte di Roma nel 1940 per conto dell’Istituto d’Arte di Urbino, di cui l’artista fu il direttore dal 1934 al 1945. L’opera rimane comunque un esemplare significativo della produzione incisoria di Delitala, abile nell’utilizzo di matrici lignee, in linea con la lunga tradizione sarda della lavorazione del legno. I soggetti delle sue stampe, così come quelli dei suoi conterranei Stanis Dessy, Carmelo Floris, Remo Branca e Giuseppe Biasi, traggono ispirazione dal mondo agropastorale isolano e illustrano scene di vita quotidiana della comunità, usi e costumi della gente dei piccoli centri abitati, a cui spesso Delitala dedica un ritratto. “Il ballo del bomborombò”, esposto alla Biennale di Venezia nel 1938 dove vinse il "Premio Presidenza Biennale" riservato ad un artista italiano, ha come soggetto tre uomini colti nel momento di un ballo ispirato da un canto tipico dei paesi della Barbagia. La xilografia presenta un ductus tipicamente espressionista: l’utilizzo del bulino a pettine consente all’artista di creare un continuo contrasto di luce e di ombre dove i personaggi appaiono deformati e immersi in uno spazio senza tempo (BIBH: BS255021; BS255022; BS255023)
- TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 2000250697
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro
- ISCRIZIONI in basso a destra sul fronte - M. Delitala 937 - Delitala Mario - caratteri vari -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0