Portone nella città vecchia. portone d'ingresso ad un'abitazione

dipinto, ca 1972 - ca 1972

Dipinto raffigurante un portone d'ingresso ad un'abitazione del centro storico di Sassari caratterizzato dalla classica mezzaluna superiore in ferro battuto

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA carta/ incollaggio su tela/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Becciu Francesco (1929/ 2013)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE MUS'a Pinacoteca al Canopoleno
  • LOCALIZZAZIONE Collegio Gesuitico Canopoleno (ex)
  • INDIRIZZO Piazza Santa Caterina, 4, Sassari (SS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera, fa parte della collezione di Vincenzo Marras generosamente donata allo Stato nell'ottobre del 2008. Autore del dipinto è il pittore Francesco Becciu (Ozieri 1929 - Sassari 2013). Giovanissimo si trasferì a Sassari dove si diplomò in Decorazione Pittorica presso l'Istituto d'Arte sotto la guida dei maestri Filippo Figari, Eugenio Tavolara, Stanis Dessy e Vico Mossa. Dopo un periodo dedicato alla ricerca e allo studio delle nuove correnti artistiche, la sua pittura subì il fascino della "Nuova Figurazione" che influenzerà in seguito tutta la sua produzione. Espose soprattutto in ambito sardo, dove conseguì numerosi riconoscimenti. Negli anni Novanta realizzò una serie di pale d'altare per le chiese di Benetutti (Sant'Elena), Florinas (San Francesco) e Sassari (del Rosario). Testo critico da: Giuliana Altea/ Marco Magnani, ''Aspetti della figurazione", 1997: "Francesco Becciu appartiene ad una generazione formatasi tra gli anni Cinquanta e i primi Sessanta a ridosso delle esperienze informali, delle quali ha tenuto conto senza identificarvisi; ha attraversato la stagione delle Neoavanguardie senza farsene coinvolgere rimanendo fedele alle ragioni della pittura, in una posizione in qualche modo dialogante con quella della Nuova Figurazione, tendenza che dalla metà degli anni Sessanta riproponeva con varie declinazioni stilistiche una linea di continuità con la tradizione pittorica, nell'intento di opporsi alla ripresa avanguardistica contemporanea, vista come formalistica e disumanizzante. Questo fondo umanistico, di matrice lirico-esistenziale, è appunto ciò che distingue Becciu dai più recenti filoni neopittorici, che si muovono nell'orizzonte della disintegrazione post moderna dell'identità e del soggetto. È così che il citazionismo di Becciu non è mero attingere all'inesauribile repertorio dell'arte del passato per trarne immagini leggere, disancorate da ogni peso ideologico. Il prelievo delle immagini del Museo s'innesta invece, in questo caso, su un sedimento classicista legato alla sua formazione, che rivive in una dimensione nostalgica dell'evocazione dei fantasmi della pittura e della scultura. Una tonalità nostalgica e malinconica che non si annulla quando la citazione è alla seconda potenza, quando, per esempio, il ricordo classico traspare dietro al riferimento all'arte degli anni Trenta, di Funi o di Tamara De Lempicka, né quando lo scavo nella storia disseppellisce, più in la delle presenze classiche, apparizioni arcaiche. Le une e le altre sembrano sul punto di dissolversi in uno spazio indefinito vago e brumoso, sospeso e trasognato, che riesce ad allontanare nel tempo anche i lacerti della contemporaneità che talvolta si fluttuano. L'eredità di Klee, filtrata dall'esempio più recente di Gentiloni, entra in gioco ad assecondare questo perdersi nel tempo che è al centro della ricerca di Becciu." (Fonte: www.sardegnacultura.it)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 2000240840
  • NUMERO D'INVENTARIO 401
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro​
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI in basso a sinistra - F. Becciu - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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