Sant'Isidoro Agricola

altare 1683 - 1683

Tre gradini portano all'altare. Sotto la mensa è disposta la figura giacente dell'arcivescovo, mentre ai lati sono due putti reggicortina (tutto tondo). Sui tre gradini che sovrastano la mensa si innalza un dossale marmoreo, con tre nicchie ospitanti ai lati statuette marmoree a tutto tondo (S. Francesco d'Assisi - S. Diego d'Alcalà, patrono dell'arcivescovo). Al centro,entro cornice lignea in oro è la statua di S. Saturnino. Al di sopra è il dipinto noto come la Madonna degli Stamenti Sardi, inserito in una cornice marmorea, fiancheggiata da angeli a mezzo busto e coronato da teste di cherubini. Incorniciano la struttura centrale due colonne tortili per parte, in marmo nero, su alti plinti e con grigi capitelli corinzi. Quasi a filo di muro, si sviluppano i pannelli ospitanti, una per lato, le nicchie in cui si collocano le statue marmoree a tutto tondo e a grandezza naturale di S. Bonaventura e S. Barbara. Nella trabeazione ad andamento spezzato che unifica tutta la struttura è posta centralmente l'iscrizione, retta da due putti. Sul fastigio a volute fogliacee sono poste lateralmente due statue muliebri a tutto tondo; sul plinto centrale è la statua marmorea e a tutto tondo di S. Isidoro. Il monumento è costituito da pannelli marmorei policromi (nero, rosso, ocra, grigio)

  • OGGETTO altare
  • MATERIA E TECNICA Marmo
  • ATTRIBUZIONI Ghezzi Bartolomeo (notizie 1683): esecutore
    Ghezzi Pietro (notizie 1683)
  • LOCALIZZAZIONE Cagliari (CA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'iscrizione attesta ch el'altare fu innalzato per volere dell'arcivescovo di Cagliari D.F.De Angulo (1676 + 1683), il quale ricoprì la carica di vicerè della Sardegna nel 1682. Si è supposto un rimaneggiamento dell'altare sotto il viceregno del De Sylva (1708 - 1710). La struttura architettonica è stata confrontata con analoghe opere del Fanzago a napoli (altare di S. Ignazio nel Gesù Nuovo). Mentre per quanto riguarda le singole statue è stata avanzata l'attribuzione agli scultori succitati, i quali di origine carrarese, stabilitesi a Roma, sono documentati a Napoli dal 1663 al 1728. I rimandi sono al monumento funebre dei cardinali Francesco e Stefano Brancaccio in Sant'Angelo al Nilo - 1684. Rimane, invece, da stabilire se il mausoleo dell'arcivescovo De Angulo e quindi l'intera struttura siano stati eseguiti prima o podo la sua morte
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 2000046351
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Cagliari e Oristano
  • ISCRIZIONI tra due angeli entro ovale - Hanc aedificavit Didacus (Dedidac?) /Fernandes De Angulo /arch(iepiscopi) Calar(itani) Sard(iniae) Prorex / 1683 - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1683 - 1683

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'