Santa Restituta
scultura,
400 - 599
scultura
- OGGETTO scultura
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MATERIA E TECNICA
MARMO BIANCO
- AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana
- LOCALIZZAZIONE Cagliari (CA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La resa antinaturalistica della figura e del panneggio, i caratteri di ieratica sacralità e inespressiva fissità del volto, la foggia orientale dell'abito, la stessa costruzione stereometrica della figura e le proporzioni raccorciate, sono tutti elementi che rimandano ad un ambito culturale decisamente estraneo al naturalismo di tipo ellenistico e semmai più vicino a modelli prodotti in ambito copto tra il V ed il VI secolo, dove influenza della locale arte medio-orientale permangono ancora in età cristiana, in opposizione alla corrente aulica che viene grecizzata e romanizzata. L'instabilità della figura che presenta base convessa porta ad ipotizzare una sua positura a mo di stele, forse seminterrata, più difficilmente doveva essere posta orizzontalemnte perchè presenta il retro lavorato. L'iconografia delle mani non è certo casuale, la palma aperta, tradizionale gesto di saluto, anche in ambito pagano, acquista nella simbologia cristiana significato di testimonianza che ben si addice ad un martire, testimone per eccellenza. Il pugno chiuso sul petto, quando non ha la funzione di reggere qualcosa (una crocellina, una palma, qualche simbolo del martirio), potrebbe rinviare ad altra sibologia, forse alludente alla condizione di donna sposata, in questo caso a Cristo stesso. Questi elementi stilistici ed iconografici si sposano bene con le caratteristiche della Restituta di Teniza che viene aggregata al gruppo di martiri abitinesi le cui reliquie giunsero in varie parti d'Italia tramite i profughi cristiani scacciati dai Vandali. Meno certa è invece l'esistenza di una Restituta cagliaritana del IV secolo, figura che un autore del VI secolo, figura che un autore del VI secolo ricollega con la vita di S.Eusebio, vescovo di Vercelli, di cui risulterebbe madre. E' probabile che la collocazione originaria della statua sia proprio nell'edicola che attualmente l'accoglie, benchè stilisticamente essa appaia più arcaica (forse opera tardo-romana del IV-V secolo) e nonostante l'Esquirro (1624) riferisca che ai suoi tempi venne trovata "dentro de una capilla sotterranea encima de un altar", cioè nel vano sottostante l'edicola. Lo stesso autore riferisce che la statua è in marmo "muy fino y muy blanco", "es muy antigua", " ed grande del tamano de qualquier muger de mediana estatura". Dagli Actas (1614) si apprende che in occasione degli scavi per la ricerca dei corpi santi fu rinvenuto un vaso con le reliquie coperto con una lapide che riportava la seguente iscrizione "Hic sunt reliquiae sanca Arrestituta"(sic!)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 2000045205
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Cagliari e Oristano
- DATA DI COMPILAZIONE 1989
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0