Il levar del sole. levar del sole
dipinto,
Bilancioni Guglielmo (1836/ 1907)
1836/ 1907
Nelgruppo centrale Apollo Sole, irradiante di luce, è vestito dalle Ore, mentre alla sua sinistra l'Aurora è colta nell'atto di riflettere in uno specchio i primi raggi e a destra una figura alta di vecchi con la spada e clessidra raffigurante il Tempo. In basso, una dea alata conduce i cavalli verso il cocchio, il cui timone è retto da un giovane. All'estrmità destra della composizione il Giorno, rappresentato in forma di figura femminile, sporge fuori e la notte, coprendosi il volto col mantello, si dà alla fuga circondata con pipistrelli. I colori hanno intonazione chiara e luminosa, alla maniera tiepolesca
- OGGETTO dipinto
-
ATTRIBUZIONI
Bilancioni Guglielmo (1836/ 1907)
- LOCALIZZAZIONE Sassari (SS)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Le principali figure allegoriche della scena si articolano lungo la diagonale dell'affresco, nel cui centro campeggia un fanciullo dall'aspetto apollineo personificante il Sole. La figura del Giorno, benchè mediata dal gusto stilistico dell'Ottocento, ha connessioni puntuali con l'Aurora di Guido Reni che precede il carro del sole guidato da Apollo (Roma, Casino Rospigliosi Pallavicini). Si conferma in tal modo la figura critica che ebbe tale immagine sia nel XVIII sia nel XIX secolo, come riscontrò lo studioso Della Pergola in un saggio del 1931. Ad avvalorare maggiormente la derivazione bolognese della pittura di Bilancioni, va aggiunta l'immagine del Tempo che egli esemplò con grande probabilità sul modello di A. M. Colonna e G. Alborensi: autori delle decorazioni dei soffitti di Villa Albercati Teodoli di Zola Pedrosa (BO). Infatti questa figura allegorica appare raffigurata dai frescanti seicenteschi mentre rincorre con focoso impeto l'atterrita Venere. Ma la saldezza plastica del corpo vigoroso e scattante dell'inarrestabile vegliardo si riduce, nel medesimo personaggio di Palazzo Giordano, , in una figura fisicamente rinsecchita, scialba e senza mordente: ossia svuotata di temperamento e personalità. Questo cambiamento sostanziale di accenti e subordinato alla diversa atmosfera che caratterizzò la pittura barocca da quella dell'ottocento. Il barocco seppe infondere alle sue scene, religiose o profane che fossero, un sensualismo dirompente, atto a sconvolgere in misura maggiore i sensi piuttosto che l'intelletto. Per contro l'ottocento, dopo la temperie culturale neoclassicista, sostituì quell'edonismo emergente in castigata contenutezza espressiva. Non si trattò quindi di un processo evolutivo avvenuto in seno all'arte figurativa, quanto piuttosto di un freno inibitore che scivolò spesso in freddo accademismo, contemperato da tiepidi slanci di maniera, farciti di elementi puramente decorativi. Questo moderatismo conservatore perdurò lungo tutto il secolo in principal modo in provincia, in quanto la classe dirigente dei centri periferici non era affatto scossa da fremiti innovatori proiettati verso quella che sarà poi l'art-nouveau. Anzi le aspirazioni dei ceti sociali abbienti sul piano del costume si tradussero in conformismo chiuso nel ricordo prestigioso del lontano passato. Dell'affresco in esame si conservano presso il Museo Civico di Rimini diversi disegni a matita e a pastello bianco, dai quali si avverte l'accurato studio delle figure condotto dall'artista nella fase di progettazione dell'opera
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 2000042545
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Sassari e Nuoro
- DATA DI COMPILAZIONE 1982
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0