tabernacolo,
1610 - 1610
Sorretto da quattro aquile, si erge a guisa di un tempio rinascimentale architettonicamente aggettante in soli tre lati (il quarto è lavorato a semplice sbalzo). Diviso in tre ordini da fasce di trabeazione e modanature, presenta le facce decorate a motivi vegetali. Colonne binate e scanalate nella parte alta, inquadrano sedici nicchie che ospitano statuette a tutto tondo (tra cui Santa Barbara, S. Simaco, S. Ilario) e a sbalzo (il Redentore). Il terzo ordine si imposta su un piano balconato, ai quattro angoli del quale, sono altrettante statuette. Corona il tabernacolo una cupola con lanternino alla cui sommità è la statua di Cristo Risorto
- OGGETTO tabernacolo
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MATERIA E TECNICA
argento/ cesellatura/ bulinatura/ sbalzo
- AMBITO CULTURALE Bottega Siciliana
- LOCALIZZAZIONE Cagliari (CA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Opinioni contrastanti si hanno tra gli studiosi circa la scuola di provenienza. Lo Scano lo ritiene attribuibile a bottega palermitana, sia in base ai caratteri stilistici, sia in base ad alcune marche raffiguranti l'aquila, poste sulle aquile lignee alla base del tabernacolo, che avrebbero indicato la città di Palermo. E' opportuno indicare che, ggià a partire dalla prima metà del Seicento, si riscontra nelle committenze isolane una preferenza verso artisti stranieri. Il Delogu, pur non contrastando l'opinione dello Scano, dichiarò che gli fu impossibile riconoscere le marche suindicate. Il Maltese e la Serra considerano il tabernacolo di probabile matrice isolana, eseguito da artigiano educato ad un gusto prettamente manierista, e indicano come possibili confronti il boccale e il piatto d'argento detto del Trionfo di Anfitrite del Tesoro del Duomo di Cagliari. Significativo però, è il fatto che la provenienza di questi argenti sia da ricercarsi proprio nell'ambito della scuola siciliana. In Sardegna è solo nell'opera di Giovanni Mameli (es. la lampada del 1602 del Duomo cagliaritano) che si possono provare a livello di qualità stilistica i confronti più adeguati. Nei tabernacoli lignei di produzione locale si nota uno scadere della qualità; così a Suelli, dove il tabernacolo deriva quasi fedelmente da quello del Duomo qui esaminato
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 2000030877
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Cagliari e Oristano
- DATA DI COMPILAZIONE 1986
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI nel retro - D(EO) O(PTIMO) M(AXIMO)/TABERNACULUM HOC HONORI ET OBSEQUIO B(EATE) CAECILIA/CUI MANUS EXTREMA EST IMPOSITA HOC ANNO 1610/MENSE JANUARII DIE 25 METROPOLITANE HUJUS ECCLESIAE SARDINIAE ET CORSICAE PRIMATIAE ARCHIE(PISCO)PO ILL(USTRISSI)MO R(EVEREN)D(ISSI)MO DONO FRANCO FORTESA/FRANCISCO CONI.U.J.DD. ET JOANNE JACOBO MACIO/AC JOANNE ANGELO PINNA CONSULIBUS/PRAECLARISSIMA HAEC ET FIDELISSIMA CALARITANA CIVITAS/HUJUS REGNI CAPUT SUMPTIBUS PROPRIIS FIERI CURAVIT - a incisione - latino
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