adorazione dei pastori
dipinto,
1751 - 1800
Scaleta Sebastiano (notizie Seconda Metà Sec. Xviii)
notizie seconda metà sec. XVIII
La composizione è basata principalmente sulle tonalità scure del verde e del marron. L'antica cornice è in legno dipinto a finto marmo verdastro a striature nere, con intagli e dorature
- OGGETTO dipinto
-
ATTRIBUZIONI
Scaleta Sebastiano (notizie Seconda Metà Sec. Xviii): esecutore
- LOCALIZZAZIONE Sinnai (CA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Casalis menziona per primo come esistenti nella sacrestia "diverse pitture dello Scaleta, artista sardo di molto merito" (BIBH 00000040) e il Cugia successivamente precisa essere quattro le tele eseguite per la chiesa parrocchiale di Sinnai. M.G. Scano, invece, ritiene che siano attribuibili al pittore sardo tutte e sei i dipinti un tempo conservati nella sacrestia, raffiguranti la Natività della Vergine, L'Adorazione dei Pastori, Il Martirio di Santa Barbara, il Martirio dei Santi Cosma e Damiano, la Cacciata degli Angeli ribelli e l'Incoronazione della Vergine, che costituiscono in tal modo "il ciclo di opere più interessanti dello Scaleta". La Scano aggiunge, inoltre, al corpus di opere dello Scaleta anche le tele con San Giovanni e l'Addolorata e con l'Eterno Padre, nel retablo del transetto destro e affaccia l'ipotesi che il dipinto raffigurante il Martirio dei Santi Cosma e Damiano, ora nella terza cappella a sinistra, possa essere attributo allo Scaleta o al suo allievo Francesco Massa. In queste opere della parrocchiale di Sinnai l'artista cagliaritano, che si era assunto il compito di "iniziare una rottura con la cultura spagnoleggiante" sembra avvicinarsi all'arte italiana e in particolare, "tener conto dell'insegnamento di Sebastiano Conca, pittore che nell'ambiente romano di quel periodo riscuoteva maggiore successo" (BIBH 00000363). L'artista, inoltre, nonostante risulti "scorretto e sgraziato in alcuni particolari" come nota R. Delogu, "mostra di saper reggere la grande dimensione e la complessità della narrazione figurativa". L'esecuzione dei dipinti può essere assegnata - secondo la Scano - al periodo di maggior impegno dell'artista, verso il sesto decennio del 1700 (BIBH 00000481). Tale datazione risulta confermata da un Inventario dei beni della chiesa parrocchiale, redatto nel 1762, nel quale viene menzionata come esistente nell'altare del Santo Cristo, la tela con la Vergine e San Giovanni. È credibile che anche gli altri dipinti allora nella sacrestia, siano stati eseguiti nello stesso periodo (BIBH BS252020)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 2000030346
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna
- DATA DI COMPILAZIONE 1984
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2023
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0