Rappresentazione simbolico-celebrativa
dipinto,
Spina, Saru (1856-1943)
1856-1943
Carta dipinta a tempera e acquarello, montata su supporto costituito da assi di legno entro cornice lignea intagliata a decori floreali, torchon e godron
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
carta/ pittura ad acquarello
legno/ a intaglio
carta/ pittura a tempera
- AMBITO CULTURALE Ambito Catanese Bottega Catanese
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ATTRIBUZIONI
Spina, Saru (1856-1943): pittore
Garuglieri, Carlo: decoratore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Collezione storico-artistica dell'Ente morale Biblioteche Riunite Civica e A. Ursino Recupero
- LOCALIZZAZIONE Biblioteche Riunite Civica e A. Ursino Recupero
- INDIRIZZO Via Biblioteca, 13, Catania (CT)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera fa parte della collezione denominata "Biblioteca Museo Mario Rapisardi", in origine appartenente allo scrittore e poeta catanese (1844-1912), a sua volta parte integrante della "Collezione storico-artistica dell'Ente morale Biblioteche Riunite Civica e A. Ursino" di Catania, istituzione allocata in un'ala nel complesso monumentale dell'ex monastero dei Benedettini di S. Nicolò l'Arena. Allestita in una sala apposita, che ricrea la stanza di studio della casa del poeta, la Biblioteca Museo Mario Rapisardi espone gli oggetti provenienti dalla sua abitazione di via Etnea 569. Nel 1911 infatti, pochi mesi prima della morte di Rapisardi, il Comitato Esecutivo della II Esposizione Agricola Siciliana - che si era svolta a Catania nel 1907 – acquista per 40.000 oggetti d'arte, manoscritti, pergamene, libri, autografi e arredamento delle stanze adibite a salotto, pinacoteca, biblioteca, studio e camera da letto. La stipula del contratto d'acquisto, stilato dal notaio Antonino Mirone Strano, ebbe luogo il 10 luglio 1911 con una cerimonia ufficiale presso la casa di Rapisardi di via Pietra dell'Ova, alla presenza del Sindaco e di rappresentanti della stampa locale, la quale dà ampio risalto all'avvenimento. Nel discorso pronunciato dal Sindaco per l'occasione, la delibera del Comitato di utilizzare per la spesa gli utili della sua gestione e la donazione di quanto acquistato al Comune di Catania, si qualificano come riconoscimento e omaggio da parte della Città alla fama raggiunta da Rapisardi. Libri, arredi e cimeli confluiscono successivamente nella Biblioteca Comunale, a sua volta costituitasi in Ente morale nel 1931 con l'attuale denominazione, a seguito del lascito della ricca biblioteca e dei dipinti del barone Antonio Ursino Recupero (1925); oggetti d'arte e cimeli Rapisardi risultano registrati ai nn. 787-881 dell'Inventario generale dei mobili del 1938. D'indubbia importanza culturale, la collezione espone cimeli e oggetti d'uso, album di fotografie e cartoline, ma soprattutto opere d’arte quasi del tutto inedite, tra cui prevalgono i ritratti, dipinti e scolpiti, sia del poeta sia di familiari e amici. La dimensione privata della raccolta testimonia i rapporti di Rapisardi con gli artisti catanesi suoi contemporanei, molti dei quali frequentavano il cenacolo culturale che egli riuniva nella sua casa. Alcuni oggetti facenti parte dell'acquisizione Rapisardi non sono stati rinvenuti e, inoltre, suppellettili quali tendaggi, una pelle di leopardo e il singolare reperto costituito dalle ossa di un braccio con mano, nell'inventario sono dichiarate inesistenti in data non recente; la piccola caricatura di Mario Rapisardi, realizzata da A. Mancini (inv. 866), da una nota risulta invece trafugata nel 1977. Su proposta della Soprintendenza di Catania, che ha condotto la verifica d'interesse culturale ex art. 12 D.Lgs. 42/2004, l'Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana ha riconosciuto l'importanza della Biblioteca Museo quale parte della “Collezione storico artistica dell'Ente morale Biblioteche Riunite Civica e A. Ursino Recupero”, emanando il vincolo con D.D.S. n. 121 del 24. gennaio 2014. La tipologia della "pergamena" dedicatoria decorata è largamente diffusa tra il tardo Ottocento e gli inizi del successivo: molti artisti vengono chiamati a realizzare questi omaggi illustrati per celebrare intellettuali, artisti e personaggi pubblici in particolari occasioni e ricorrenze ufficiali. Nella Biblioteca Museo Mario Rapisardi si conservano tre pergamene, tutte dedicate alla celebrazione del trentennale della pubblicazione del poema in versi sciolti Palingenesi, prima opera di Mario Rapisardi. Un canto a Roma, vagheggiante una riforma religiosa pacificatrice del mondo, che consacra vate il ventiquattrenne talento catanese. La pergamena in esame è opera del pittore Rosario Spina, conosciuto come Saru Spina, mentre la cornice in legno intagliata è, orgogliosamente firmata da tale Carlo Garuglieri, artigiano tuttavia ignoto agli studi. Il soggetto, chiaramente ispirato al contenuto del poema, di cui riporta anche il titolo nella iscrizione centrale su fondo dorato, ambienta la colta raffigurazione densa di simboli e riferimenti politico-letterari (la giovane donna che incarna la Poesia, i motti scritti su nastri retti da putti alati) in un paesaggio luminoso e verdeggiante, dominato sullo sfondo dall'Etna fumante. Figura di spicco della scena artistica della natia Acireale, dopo il primo tirocinio con il padre decoratore Giuseppe Spina Capritti e con il ritrattista acese Antonino Bonaccorsi detto il Chiaro (1826-1879), Spina si trasferisce per due anni a Napoli presso Domenico Morelli, alla cui scuola acquisisce padronanza della tecnica macchiaiola e si aggiorna sui temi della pittura contemporanea, attenta ai contenuti di carattere storico e sociale. La partecipazione ad Esposizioni e Promotrici d'arte nelle maggiori città italiane gli permette di farsi apprezzare dal pubblico e di conoscere molti artisti. Tornato ad Acireale, accresce la propria fama lavorando per commissioni pubbliche, ma soprattutto come ritrattista e riscuote particolare stima fra i concittadini anche per la sua personalità e carica di simpatia, nonostante prenda di mira i personaggi più in vista nelle caricature pubblicate sulla rivista locale "La Voce dell'Etna". L'amicizia con Mario Rapisardi - con il quale condivide la fede socialista - e la frequentazione del cenacolo artistico che questi riunisce nella propria casa, mette Spina in contatto con i più noti pittori siciliani del tempo. A Mario Rapisardi Spina dedica anche un piccolo dipinto ad olio raffigurante una contadina, custodito nel Museo Civico Castello Ursino di Catania. Si accredita largamente presso la committenza, sia laica sia religiosa, lavorando come ritrattista e progettista di decorazione d'interni. Con la diffusione del Liberty anche in Sicilia, egli si accosta al repertorio di forme e soggetti proposti dal nuovo stile, ma soprattutto nei bozzetti per decorazioni private. Per l'Esposizione di Catania del 1907 partecipa al progetto del manifesto ufficiale e presenta 14 dipinti, ancora però legati a moduli ottocenteschi. Il rinnovamento artistico conseguente alla crisi del positivismo, con il conseguente affermarsi dei movimenti simbolista prima e successivamente futurista, stenta ad attecchire nel meridione italiano ancora attardato su tradizionalistiche posizioni morelliane, in particolare nella pittura di cavalletto. Anche l'ultima produzione di Spina, che ammalatosi nel 1931 pare non abbia più dipinto fino all'anno della morte, mostra il divario tra disegni e acquerelli, che risentono dei nuovi stimoli artistici e le opere ad olio
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista pubblica/privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1900382111
- NUMERO D'INVENTARIO 816
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Catania
- DATA DI COMPILAZIONE 2020
- ISCRIZIONI In alto a destra - Saru Spina - Garuglieri, Carlo - a intaglio - italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0