decorazione plastico-pittorica,
1790 - 1810
Gianforma Gioacchino (attribuito)
notizie fine sec. XVIII-inizio sec. XIX
La decorazione plastica si articola sull'intera superficie muraria dell'edificio. Rilievi floreali si susseguono in pannelli lungo le pareti longitudinali, percorrono le costolature della volta, del catino absidale nonchè dell'arco trionfale, dal quale aggettano puttini a tuttotondo e angeli reggenti lo stemma della Congrega. Medaglioni figurati e pannelli con S. Simone Stock e S. Elia in "gloria" completano la decorazione
- OGGETTO decorazione plastico-pittorica
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ATTRIBUZIONI
Gianforma Gioacchino (attribuito)
- LOCALIZZAZIONE Bagnara Calabra (RC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Attribuita genericamente al "Gianforma" dalla letteratura locale (G. Romeo Baldari (. . .) Un fiore sul Carmelo, Napoli 1856, p. 101; Cardone, Notizie storiche sulla città di Bagnara, RC 1873, pp. 1-33; A. Gioffrè, Storia di Bagnara, Reggio Cal. 1983), l'opera orienta indubbiamente verso la tradizione settecentesca dello stucco siciliano di matrice serpottiana, ben rappresentata nell'ultimo settecento dalla folta famiglia di stuccatori catanesi dei Gianforma. Non è da escludere che l'artista in questione possa essere identificato con quel Gioacchino Gianforma, attivo tra la fine del sec. XVIII e l'inizio del XIX a Catania: Palazzo Biscari (Librando G., Palazzo Biscari in Catania in "Cronache di Archeologia e Storia dell'arte dell'Università di Catania", 1964, p. 157), Convento dei Benedettini (F. Bertucci di Paola, Guida al Monastero dei Benedettini, Catania 1846, p. 16; F. Fichera, G. B. Vaccarini e l'architettura del '700 in Sicilia, Roma 1934; vol. I, p. 200), Chiesa di S. Benedetto (A. Dillon, La Chiesa di S. Benedetto in Catania e gli affrschi di G. Tuccari, Catania 1950, p. 38), in cui le riscontrabili similitudini stilistiche con gli stucchi della Chiesa del Carmine, sembrerebbero non smentire l'ipotesi. L'opera è stata spesso oggetto di restauri e ridipinture, documenta nel 1877 ad opera dello stuccatore napoletano Luigi Di Matteis e del suo socio Paolo Majano (Archivio dell'Arciconfraternita, cont. 5, carpetta 7, doc. 1), nel 1896 per mano dell'artigiano locale Paolo Cimino, mentre la ridoratura venne affidata al messinese Stellario Jaria (Arch. dell'Arciconfraternita, cont. 5, carpetta 7, doc. 5 e 9) e non ultima una recente vistosa integrale ridipinturaaa che altera l'originale cromia dell'insieme
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800026648
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Calabria
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Calabria
- DATA DI COMPILAZIONE 1988
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0