San Francesco di Paola
statua,
ca 1750 - ca 1799
La scultura rappresenta il santo mentre si poggia, pensoso, sul vincastro.Indossa il saio e un'aureola a raggiera gli cinge il capo. Sul petto è presente la scritta: caritas
- OGGETTO statua
- AMBITO CULTURALE Bottega Italia Meridionale
- LOCALIZZAZIONE Calvello (PZ)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il santo eponimo della cappella gentilizia è collocato nella nicchia dell'alzata dell'altare maggiore. La dedica della cappella al santo calabrese, e la datazione della stessa al 1753, data impressa sul portale del Palazzo Nardone (si presume, infatti, che la cappella sia stata realizzata in contemporanea al Palazzo), potrebbe indurre a credere ad una datazione simile anche per la statua. Mi si potrebbe obbiettare che essa potrebbe essere stata realizzata dopo quella data ma, credo, che anche la'analisi stilistica suggerisca di attribuirla alla seconda metà del Settecento. Ciò che colpise maggiormente della statua di S. Francesco da Paola è proprio l'estrema naturalezza del volto, delle mani: se di quest'ultima vengono persino rese le vene, del viso colpiscono l'estrema delicatezza dell'incarnato, la dolcezza degli occhi, la morbidezza della barba. Indubbiamente lo scultore che l'ha realizzata mostra di subire l'influenza di quella corrente napoletana del Settecento, caratterizzata dall'estremo naturalismo, dall'attenzione al dettaglio, dalla "comune ricerca della più schietta ispirazione nel vero" (Catello, 1969, p. 18) e che trova una dell'espressioni più alte in artisti come Celebrano (è solo uno dei nomi che si potrebbero fare), pittore, scultore, modellatore di presepi, attivo nella seconda metà del sec. XVIII (Catello, 1969). Si confronti il S. Francesco da Paola calvellese col S. Giuseppe, proveniente dalla raccolta Berlingeri (Catello, 1969, p. 71, fig. 18) per notare, citando Catello, simili "note caldamente umane" (Catello, 1969, p. 78). Proprio il confronto con quest'opera mostra, però, come il S. Francesco da Paola mantenga una sua compostezza, come cioè il naturalismo sia, per così dire, controllato, fatto presente in molte sculture della seconda metà del Settecento, non solo napoletane (la complessità della questione, relativa alla scultura del Settecento a Napoli, è accennata da Carafa R. nella scheda concernente una statua di un S. Pietro, presente in Visibile Latente, 2004, p. 152, cui si rimanda anche per approfondimenti bibliografici; sulla questione si veda anche Fittipaldi, 1980). L'artista che esegue questa scultura è probabilmente un locale che s'inserisce in questo solco, che risente, cioè, delle nuove tendenze dell'arte che si propagano, da Napoli, in buona parte del Meridione
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700135960
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
- DATA DI COMPILAZIONE 2005
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI sul petto del santo - CHARITAS - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0