archivolto di portale - bottega lucana (prima metà sec. XII)

archivolto di portale, post 1100 - ante 1149

Protiro: colonnine poggianti su due gruppi scultorei antropomorfi, a sinistra:uomo e scimmia abbracciati, a destra: donna nuda afferrata da un gorilla. Colonnine raccordate all'archivolto da capitelli corinzi (dei quali quello a destra con testine umane inserite) e da blocchi di imposta in forma di sfinge alata (la destra è rifatta). L'archivolto, originariamente formato da dodici conci, ne conserva attualmente in loco solo uno,decorato con una testina d'angelo emergente da una nuvola

  • OGGETTO archivolto di portale
  • MISURE Altezza: 430
  • AMBITO CULTURALE Bottega Lucana
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Maestranze Oltramontane
  • LOCALIZZAZIONE Acerenza (PZ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il protiro, che incornicia il portale centinato, è senz'altro tra i pezzi più noti, anche se forse non ancora sufficientemente studiato, di tutta l'arte medievale in Italia meridionale. Considerato, già a cominciare dal Bertaux, il prototipo di una struttura che avrà i suoi migliori esiti espressivi nel protiro che si addossa al portale maggiore della Basilica di San Nicola a Bari, si rivela senz'altro estraneo alla cultura locale, come d'altronde l'intero impianto della chiesa. Sempre accostato per la tipologia, all'archivolto dell'antica cattedrale di Monopoli, attualmente conservato nel locale piccolo Museo Diocesano e fatto dipendere da questo, è stato invece recentemente riconosciuto dalla Belli D'Elia come prototipo di quello, la datazione viene dalla stessa studiosa ritardata alla seconda metà del XII secolo, sulla base delle notevoli assonanze con la Cattedra dell'Abate Elia nella Basilica barese, da lei datata 1160-1170. In realtà ad una osservazione ravvicinata l'archivolto acheruntino (un'eco del quale passerà anche a Montescaglioso) si rivela precedente all'archivolto monopolitano (sempre datato al 1107, data che invece è da riferirsi, su suggerimento della Belli D'Elia alla fondazione della Cattedrale di monopoli) e obbediente ad una serrata logica struttiva: i dodici conci da cui era originariamente formato portavano infatti ciascuno la sua autonoma figurazione, cosa che non si rinviene a monopoli dove le teste sono scolpite su tre lunghi pezzi di marmo di riporto giustapposti. Sulla base di questi elementi la Belli D'Elia rovescia dunque il rapporto di derivazione Acerenza-Monopoli, collegando comunque entrambi i pezzi alla scultura della Francia meridionale. Recentemente la Grelle ha proposto una datazione assai più tarda per il portale acheruntino (prima metà del Duecento) attribuendolo allo scultore Sarolo, ma è ipotesi assai discutibile
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700033785
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • ENTE SCHEDATORE C337 (L.160/88)
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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