guglia, Guglia di Raimondello (SECOLI/ XIV)

guglia

La guglia di Soleto è una torre monumentale affiancata alla chiesa collegiata di Santa Maria Assunta, edificata nel XVIII secolo. È costituita da cinque ordini architettonici a sezione quadrata; i primi due, che corrispondono alla base, inglobano una torre più antica e presentano muratura a vista; gli altri tre ordini sono invece riccamente intagliati nella pietra leccese, restituendo un esempio di modello decorativo gotico-rinascimentale tipicamente pugliese. Il terzo e quarto ordine presentano bifore (finestre con due aperture divise da una colonnina) su tutti i lati, mentre il quinto ordine si eleva da una sezione ottagonale e presenta otto bifore su ogni faccia, terminando con un cupolino rivestito di maioliche colorate che disegnano un motivo geometrico. Le cornici che dividono i cinque ordini presentano tutte minutissimi archetti pensili e tra il terzo e il quarto, sugli angoli delle cornici, spiccano delle creature mostruose scolpite, che rimandano ai gargoyles dell’immaginario comune e favolistico. Il tema del mostruoso, che riprende anche il bestiario medioevale, ma che talvolta utilizza anche forme antropomorfe, è ripetuto soprattutto negli ultimi ordini, nei capitelli superstiti degli archetti pensili delle cornici ed anche sui capitelli delle colonnine delle bifore. La ricchezza della decorazione, e quindi dell’intera opera monumentale, è legata alla committenza della famiglia Del Balzo Orsini, la stessa che in quegli anni edificò il complesso di Santa Caterina d’Alessandria a Galatina. La guglia di Soleto, detta anche di Raimondello, il principe di Taranto Raimondo Orsini Del Balzo, uno dei personaggi più potenti del Regno di Napoli, è nata proprio dal desiderio di elogiare e confermare il potere della famiglia nel feudo che le apparteneva, che comprendeva il paese di Soleto. I documenti a noi pervenuti non ci ragguagliano sull’architetto che ideò il progetto, né sulla bottega che eseguì i lavori, possiamo solo fare un’ipotesi sulla commissione in base al periodo di riferimento; probabilmente fu Raimondello ad avviare il cantiere alla fine del XIV secolo e fu poi suo figlio Giovanni Antonio a concludere i lavori nella seconda decade del 1400

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