dipinto, Effigie della Madonna dei Sette Veli (SECOLI/ ARCHI DI SECOLI/ XI-XII)
Costantemente coperta dai 'leggendari' sette veli e invisibile a tutti, l'Iconavetere della Madonna dei Sette veli rappresenta la Madonna a figura intera, forse poggiata su un trono oggi illeggibile, che regge con le due mani, all'altezza della vita, un esile Bambino benedicente e con le gambe incrociate presentato frontalmente ai devoti; entrambi con grandi aureole, in origine impreziosite da pietre o smalti di cui restano i castoni. L'aureola della Madre e parte della testa, sino all'altezza degli occhi, fuoriescono dal bordo – come in alcune icone campane e abruzzesi del XIII sec. – e in seguito sono state tagliate e incernierate. La Vergine, che ha i capelli raccolti in una cuffia a rete, indossa un lungo abito scuro con larghi orli perlinati, dal quale fuoriescono le punte delle scarpe rosse. L’iconografia rinvia agli antichi tipi bizantini della Panaghía Nicopoia e della Kyriotissa, con Maria rappresentata frontalmente in abiti di Basilissa o imperatrice, in trono e col Bambino in braccio. La Vergine ricorda però anche la Mater Ecclesia, figura connessa a quella della ‘occidentale’ Vergine regina in trono (Maestà) e diffusa nella miniatura cassinese e campana già fra XI e XII secolo. Tanto più che forse in origine sulla tavola, come suggerito dai castoni delle aureole, dovevano essere applicati gioielli, orecchini e corona, tipici dei modelli elencati. Proprio questo aspetto e le tracce di doratura sul fondo e di blu lapislazzuli sulla veste di Maria, testimoniano della primitiva preziosità dell’icona, oggi ridotta a uno stato larvale, essendone la superficie danneggiata e il colore semicancellato
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
Opere-oggetti d'arte/ tavola/ pittura a tempera
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CLASSIFICAZIONE
PITTURE-SCULTURE E ACCESSORI DI STATUA
- AMBITO CULTURALE Ambito Pugliese
- LOCALIZZAZIONE Foggia (FG)
- INDIRIZZO Piazza Pericle Felici, s.n.c, Foggia (FG)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Alcuni elementi stilistici dell'icona - il semplificato volto della Vergine, gli occhi definiti da un segno sottile e continuo, le mani piccole e affusolate - confrontabili con analoghi motivi presenti in miniature e affreschi di area campana, lontani dagli effetti pittorici raggiunti nelle icone duecentesche, hanno indotto a datare l’icona foggiana fra l’XI e il XII sec. Essa sarebbe quindi il più antico dipinto pugliese su tavola, testimonianza, rara in tutta Italia, di una produzione iconica anteriore al XIII sec. Datazione che si connette, forse non a caso, all’epoca in cui secondo la leggenda avvenne il ritrovamento miracoloso della tavola. Stando a quella, nel 1062 o nel 1073, uno o più tori inginocchiati davanti uno stagno su cui brillavano tre fiammelle – stemma di Foggia – attirarono l’attenzione dei pastori che, scandagliando l’acqua del pantano, rinvennero un’immagine della Vergine avvolta da sette veli di seta. Proveniente da Costantinopoli vi era stata ‘depositata’, secondo alcune versioni del racconto, per sottrarla alla furia iconoclasta. In seguito sul luogo del ritrovamento, per custodire la sacra icona, fu edificata la chiesa (attestata già nel 1092) di Sancta Maria de Fogia (da fovea: palude; o da focis: fiammelle), nome poi esteso al villaggio sviluppatosi attorno, l’attuale Foggia. La prima menzione di questa leggenda ‘di fondazione’ risale però al 1669; si è pensato pertanto che essa nacque per giustificare un grave danno subito dalla tavola a causa dell’acqua, forse nella prima metà del Seicento, e il suo conseguente occultamento coi ‘sette’ veli, preferito a ritocchi e ridipinture, frequenti nelle icone molto venerate. Nelle visite pastorali cinquecentesche non si fa infatti menzione dei veli e il titolo di Madonna dei sette veli si rintraccia solo a partire dal 1683
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600389300
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
- ENTE SCHEDATORE Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0