rilievo, Bassorilievo della Madonna con Bambino (fine SECOLI/ XIII)

rilievo

L’opera mostra un modellato deciso e turgido, la Madre e il Figlio sono elegantemente atteggiati con le loro vesti raffinate e i gesti aggraziati. Il manufatto denuncia forme riprese dall’antico ma chiaramente gotiche, la composizione è classica e le figure mostrano una ferma volumetria, che richiama i modi dello scultore toscano Arnolfo di Cambio con le cui opere quella galatinese condivide anche il modellato del drappeggio. L’autore del pezzo galatinese è un anonimo napoletano che ha operato presso la corte di un importante feudatario angioino negli ultimi decenni del XIII secolo, ma di cui non sappiamo altro. Il rilievo fu trasportato da Napoli a Galatina forse per volere di Maria d’Enghien, e questo gesto va inteso come un “atto” di riappropriazione della Basilica da parte della principessa, che stava continuando – come detto – il progetto decorativo iniziato dal marito, morto il 17 gennaio 1406

  • OGGETTO rilievo
  • MATERIA E TECNICA Opere-oggetti d'arte/ pietra/ scalpellatura
  • CLASSIFICAZIONE PITTURE-SCULTURE E ACCESSORI DI STATUA
  • AMBITO CULTURALE Ambito Pugliese
  • LOCALIZZAZIONE Galatina (LE)
  • INDIRIZZO Via Raimondello Orsini, 6, Galatina (LE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La Basilica di Santa Caterina d’Alessandria a Galatina, città in provincia di Lecce, è il frutto di una serie di modifiche avvenute nel corso dei secoli. Ben poco sappiamo della prima fondazione, tuttavia il portale minore destro conserva un’iscrizione in greco sull’architrave e nella zona absidale, sempre a destra, si conserva una absidiola semicircolare. Queste tracce hanno portato a ipotizzare la presenza di una struttura costruita in precedenza e poi ampliata, con la riorganizzazione e l’ampliamento degli spazi che avrebbero causato una asimmetria in pianta e nei due ambulacri. L’iniziale pianta doveva essere verosimilmente a croce greca, con i due bracci di egual misura, che solo in seguito sarebbe stata allungata divenendo un impianto latino, con la navata maggiore più lunga rispetto al transetto. Stando ai documenti, fu Raimondello del Balzo Orsini a volere, nel 1383, l’ampliamento dell’originale chiesa, con l’aggiunta del convento e dell’ospedale, con l’idea di donare alla comunità un’opera architettonica di valore che ben rappresentasse la sua nobile famiglia. Raimondello governò sulla contea di Soleto dal 1382, sotto la giurisdizione di Galatina. In seguito al matrimonio con Maria d’Enghien, nel 1385 divenne signore di Lecce e poi, nel 1399, principe di Taranto, titolo concessogli da re di Napoli Ladislao di Durazzo. La basilica è un vero e proprio gioiello prezioso del Salento, con le sue forme e il ricco repertorio pittorico, ma custodisce anche dei beni che vengono da lontano, portati secondo i documenti da Raimondello stesso di ritorno dalle crociate in oriente. Secondo la tradizione locale, Raimondello si spinse fino alla sommità del Monte Sinai per pregare il corpo di santa Caterina e, nel ripartire, baciando la mano della santa le asportò un dito che conservò in un reliquiario in argento, ancora oggi custodito ed esposto nel museo del tesoro della chiesa. Alla morte di Raimondello, la moglie, la principessa Maria d’Enghien, continuò l’opera iniziata dal consorte e terminata poi dal figlio Giovanni Antonio Orsini del Balzo con l’aggiunta del coro
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600389282
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
  • ENTE SCHEDATORE Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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