statua, L’Assunta (fine SECOLI/ XVII)

statua 1689 - 1689

La statua raffigurante L’Assunta realizzata dallo scultore napoletano Nicola Fumo, datata 1689, è un bellissimo esempio di scultura lignea policroma barocca. L’opera è conservata oggi nel Museo dell’Arcidiocesi di Lecce, ma inizialmente era stata commissionata per la Cattedrale cittadina favorendo la devozione popolare in quanto statua processionale. L’Assunta, stando ai documenti, giunge a Lecce qualche mese prima del 15 agosto su richiesta del vescovo Michele Pignatelli che la fa collocare sull’altare maggiore della Cattedrale, la quale era già stata in precedenza ammodernata da Giuseppe Zimbalo su commissione del vescovo Luigi Pappacoda. I leccesi avrebbero ammirato la magniloquente opera per la festa della Santissima Assunta, durante la processione e le successive celebrazioni. Il Pignatelli aveva considerato a priori lo spazio a disposizione per la collocazione dell’imponente Vergine, forse accordandosi con il Fumo su misure e modello da realizzare, proprio perché doveva primeggiare all’interno dello spazio sacro, stando nell’area presbiteriale. L’opera rispondeva bene alle richieste del committente, incarnando perfettamente l’idea del transito al Cielo di Maria che è rappresentata nel momento della salita, pronta a sollevarsi seduta su una nuvola circondata da angeli. La documentazione più antica relativa alla paternità dell’opera attribuita a Nicola Fumo è di Giuseppe Cino, presente all’arrivo dell’opera, che nelle sue Memorie documenta l’evento citando lo scultore napoletano come autore della scultura. Vincenzo Rizzo, nel 2011, recupera un atto di pagamento dall’archivio storico del Banco di Napoli, che gli permette di approfondire le vicende relative all’opera. Il documento, infatti, mostra che sono diverse le personalità che prendono parte agli eventi, difatti è riportato un passaggio di denaro da Geronimo d’Aponte a Francesco D’Angelo attraverso diversi mediatori. Giungiamo quindi ad un mediatore leccese, il sacerdote Don Carlo Coppola – come emerso dagli archivi – che era vicino al vescovo Pignatelli, non presente sulle carte, tanto che è lo stesso Cino ad essere citato come committente della scultura. L’opera rimase sull’altare maggiore sino al 1757, quando gli interno della cattedrale furono arricchiti dal nuovo e sontuoso arredo marmoreo. Ci testimonia il tutto, nello stesso anno, Francesco Piccinni che riporta la nuova consacrazione dell’altare maggiore, ad opera del vescovo Sozy Carafa, e della nuova sistemazione dell’Assunta del Fumo. Tali modifiche erano state volute dall’Abate Don Francesco Palumbo, canonico della Cattedrale, che preferì collocare sull’altare principale una tela della Vergine, realizzata da Oronzo Tiso; ciò portò a qualche polemica da parte dei leccesi, che non gradirono il cambiamento avendo sin da subito molto apprezzato la scultura del napoletano. Ciononostante, il Carafa aveva solo attuato le disposizioni testamentarie del predecessore, il vescovo Scipione Sersale, facendo realizzare il nuovo altare in marmo con balaustra e sculture a capo dell’altare dal napoletano Gennaro De Martino. Ricordiamo che l’opera di Nicola aveva veramente suscitato tanta meraviglia negli occhi dei fedeli, e come ricorda il Borrelli era “un’autentica montagna colorata semovente”, con quella straordinaria resa dinamica connaturata nella scioltezza dei movimenti. La bella opera del Fumo, con questa sua gestualità morbida e il ricco partito decorativo a fantasia floreale, sarebbe poi diventata modello iconografico di riferimento nella pittura locale, tanto quanto nella scultura, da qui in avanti

  • OGGETTO statua
  • MATERIA E TECNICA Opere-oggetti d'arte/ pietra/ scalpellatura
  • CLASSIFICAZIONE PITTURE-SCULTURE E ACCESSORI DI STATUA
  • AMBITO CULTURALE Ambito Pugliese
  • ATTRIBUZIONI Fumo Nicola
  • LOCALIZZAZIONE Lecce (LE)
  • INDIRIZZO P.za del Duomo, 5, Lecce (LE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Ricordiamo che l’opera di Nicola aveva veramente suscitato tanta meraviglia negli occhi dei fedeli, e come ricorda il Borrelli era “un’autentica montagna colorata semovente”, con quella straordinaria resa dinamica connaturata nella scioltezza dei movimenti. La bella opera del Fumo, con questa sua gestualità morbida e il ricco partito decorativo a fantasia floreale, sarebbe poi diventata modello iconografico di riferimento nella pittura locale, tanto quanto nella scultura, da qui in avanti
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600389274
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
  • ENTE SCHEDATORE Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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