statua, Immacolata (fine SECOLI/ XVII)
Monsignor Michele Pignatelli, nella Visita Pastorale del 1692, ricorda dell’arrivo di sei monumentali opere in legno policromo giunte da Napoli per la chiesa di Santa Chiara, a lavori di ricostruzione ultimati. Qualche anno più tardi, monsignor Fabrizio Pignatelli, nel 1700, avrebbe menzionato nuovamente le opere in un’altra Santa Visita. Le magniloquenti sculture erano state destinate ad arricchire i nuovi altari barocchi della chiesa, consacrata nel 1691, e precisavano – attraverso i soggetti – le scelte devozionali delle monache di clausura che avevano optato per santi appartenenti all’ordine francescano, quali: Sant’Antonio da Padova, San Pietro d’Alcantara, San Francesco d’Assisi, destinato per ovvi motivi all’altare più decorato, l’Immacolata e due santi riformati, appartenenti a due ordini che si disputavano all’epoca la gestione del sacro a Lecce, ossia il missionario gesuita San Francesco Saverio e il fondatore dei Teatini – ordine a cui apparteneva lo stesso Michele Pignatelli –, San Gaetano Thiene. Proprio la scultura raffigurante l’Immacolata è riportata in un atto di pagamento destinato all’artista Gaetano Patalano, del 7 febbraio 1692, che realizza per le clarisse altre due sculture, il San Gaetano Thiene e il San Pietro d’Alcantara. Il documento ci conferma la paternità dell’opera, già testimoniata dalla firma dell’artista presente sulla pedana e riemersa in seguito a lavori di restauro. L’Immacolata è un’opera dipinta e parzialmente dorata posta su un basamento non troppo alto, a base poligonale. L’opera è collocata nel secondo altare di sinistra, e si mostrava alquanto appesantita dallo scorrere del tempo presentando un pessimo stato conservativo che ha reso indispensabile un restauro, poi avvenuto in occasione della mostra del 2007. Proprio il restauro ha restituito la cromia originale, che si è mostrata – non senza sorpresa – pressoché integra; diversamente, la pedana presenta la firma del Patalano, ma su una cromia non originale. La figura della Vergine, maestosa ed elegante vestita e pettinata come una dama dell’epoca, si sviluppa in modo sinuoso con le sue movenze ondeggianti, i panneggi increspati e graziosi, in una leggerezza quasi rococò. La veste chiara decorata a fiori, distribuiti a bouquet, simula la seta, contrastando la monocromia del manto stellato, di colore azzurro. Il collo dell’abito è rifinito da un merletto incollato di vera stoffa, tecnica usuale al tempo, e molto diffusa nella statuaria lignea napoletana sin dal XVIII secolo. Il bordo del manto è riccamente decorato a girali d’acanto dorati a missione e da una finta frangia, recuperata sotto strati di ridipinture postume. Il Patalano ripropone qui un modello che avrà molta fortuna, tanto che lo replicherà per l’Immacolata realizzata per la Cattedrale di Salerno, qualche anno dopo il caso leccese, e per l’Arciconfraternita dell’Immacolata di Sarno, datata 1696, che mostra ancora la pittura originale. La scelta iconografica è da ascrivere al rinnovato culto mariano incentivato dalla Controriforma, poi sancito con la consacrazione della festa ufficiale dell’Immacolata Concezione voluta da papa Sisto VI l’8 dicembre 1661. In seguito l’immagine si carica ancor di più di significato e tradizionalmente, proprio la figura della Vergine, si avvicina alla sensibilità popolare in un’epoca – quella barocca – dove le statue diventavano sempre più concrete passando dal sacro al profano
- OGGETTO statua
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MATERIA E TECNICA
Opere-oggetti d'arte/ legno/ pittura, scalpellatura
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CLASSIFICAZIONE
PITTURE-SCULTURE E ACCESSORI DI STATUA
- AMBITO CULTURALE Ambito Pugliese
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ATTRIBUZIONI
Gaetano Patalano
- LOCALIZZAZIONE Lecce (LE)
- INDIRIZZO P.za Vittorio Emanuele II, Lecce (LE)
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600389271
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
- ENTE SCHEDATORE Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0