santi e motivi decorativi vegetali

dipinto, 1500 - 1549

Cadute di intonaco e umidità hanno seriamente compromesso la lettura della composizione, che risulta attualmente frammentaria. La porzione migliore è confinata nella parte superiore, ove emergono, al di sotto di motivi vegetali, due angeli adoranti. Il confronto con le fotografie precedentemente pubblicate denuncia un progressivo stato di avanzamento del processo di deterioramento; ad esempio il santo alla destra dell'abside è poco chiaro

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • AMBITO CULTURALE Ambito Campano
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa Principale, altrimenti detta Chiesa Superiore
  • INDIRIZZO S.S. 163, km 4, Maiori (SA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La decorazione pittorica si sviluppa su tutta la parete dell'abside per mezzo di registri e riquadri, nella conca absidale invece l'immagine pare composta solo da due scene disposte in verticale. Sembrerebbe che l'organizzazione delle pareti laterali un tempo sia stata simmetrica, tuttavia oggi le lacune sono tali che inficiano ogni ipotesi. Non è da escludere la possibilità di considerare la superficie attuale quale il risultato di interventi plurimi che si sono susseguiti nel corso dei secoli, tra l'età tardo medioevale e l'età contemporanea. Fa specie il ritrovare nel riquadro in basso a sinistra la figura a mezzo busto di un santo; a tale identificazione orienterebbe il disco dorato assimilabile ad un'aureola. Nel resto della chiesa, ad un livello così basso, i frammenti pittorici delle altre pareti hanno solo riportato elementi decorativi, pertanto la figura a mezzobusto cui ci si riferisce risulta essere piuttosto dissonante; si ha inoltre l'impressione che la superficie che contiene questa figura di santo sia ad un livello differente rispetto al resto della decorazione. Sempre sulla medesima parete alla sinistra dell'abside, il riquadro superiore sembrerebbe mostrare una nicchia entro una cornice che diverge dalla composizione sulla parete destra, ove è evidente un santo, forse sant'Antonio, stagliato su una sola campitura di colore, senza nicchia. In basso a destra, inoltre, va rilevato un inserto pittorico che molto poco concilia con le cronologie precedenti. Bergman riteneva che nell'abside in origine fosse stata dipinta l'immagine della Vergine. Sia Bergman che Braca consideravano gli affreschi sulla parete absidale il frutto di interventi collocabili tra la fine del Quattro e l'inizio del Cinquecento; non molto limpida è l'interpretazione che ne fornisce Braca, quando parlava di «raffigurazione di due angeli musici e sul lato di un santo francescano, forse s. Antonio, mentre su un'altra parete è dipinta una santa monaca della stessa epoca» (p. 35). Sembrerebbe più opportuno collocare la banda dell'arco a sfondo dorato decorata da motivi vegetali e gli angeli adoranti della conca absidale entro la prima metà del XVI, mettendoli così in relazione con la cultura pittorica del primo trentennio del secolo gravitante su Stefano Sparano e Francesco Cicino da Caiazzo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500863398
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Salerno e Avellino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Salerno e Avellino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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