Madonna di San Guglielmo. Madonna del Latte
La pala, originariamente oggetto di culto, rappresenta la Vergine assisa sul trono con il Bambino. La Madonna è iconograficamente del tipo frontale, raffigurata nella sua veste di imperatrice celeste ed allattante. La testa è dipinta su di un tondo distinto, sovrapposto ed incastonato nella tavola. Il capo è sovrastato da una imponente corona con apici a palmetta, al di sotto del quale sporge una cuffietta. La Madonna indossa una tunica, la cui stoffa damascata è trapuntata da perline e fili d'oro. La Madonna è coperta da un manto azzurro. Il bambino sostenuto con il braccio destro, mantiene con la mano sinistra il rotolo della legge e con l' altra si accinge a benedire. Ai lati del nimbo si aprono due capselle, un tempo destinate a contenere reliquie della Vergine Maria. In basso a sinistra è visibile una figura di monaco in abito bianco con tonsura e cappuccio, di piccolissime dimensioni, forse l'abbate committente dell'opera. A destra compare una corona gigliata. Infine una cornice decorata con motivi a fogliette color ocra definisce la parte inferiore della tavola
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
legno di castagno naturale/ pittura a tempera
- AMBITO CULTURALE Ambito Campano
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Gualtiero Da Aversa
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo abbaziale di Montevergine
- LOCALIZZAZIONE Abbazia di Montevergine
- INDIRIZZO Via Santuario, s.n.c, Mercogliano (AV)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La Madonna di San Guglielmo fu la prima icona dell'abbazia ad essere venerata dai pellegrini; ruolo assunto nella seconda metà del primo decennio del XIII secolo dalla Maestà di Montevergine, del pittore aretino Montano, dono della famiglia D'angiò. Nei panni della minuta figura del monaco, una parte della critica vede l'autore dell'opera in Gualtiero, miracolato San Guglielmo, un altra invece individua l'abate Giovanni I da Morcone (1172-1191), committente dell'opera, un altra ancora ritiene che sia l'abbate Giovanni IV da Taurasi (1271-1278), committente dell'opera. Il dipinto è messo in relazione con la Madonna di Castelbaronia per le analogie stilistiche. Le due tavole impostano il tipo frontale della Vergine che compare in opere abbruzzesi, come la Madonna del Latte di Montereale, ma sembrano discendere in maniera indipendente dallo stesso modello di natura bizantina che elaborano in maniera autonoma. La presenza della corona gigliata non per forza deve essere interpretata come angioina, perchè l'uso è documentato già in epoca sveva. L'affresco della Madonna con Bambino della Grotta di San Michele ad Avella viene ritenuta la più antica copia della Madonna di San Gugliemo
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500239393
- NUMERO D'INVENTARIO 00000001
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Salerno e Avellino
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino
- DATA DI COMPILAZIONE 1989
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2005
2009
2019
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0