Supporto in marmo bianco con tarsie di pregiatissimi marmi policromi, di stile fiorentino. Nel centro un grande disco con la croce raggiata; nei lati due raffinati motivi floreali: rami che si snodano in ampi girari con foglie ricciolute e fiori dai petali franciati. Tra le peonie,i tulipani e i narcisi spiccano due grandi uccelli dal piumaggio variopinto. I raggi della croce si incontrano con i tulipani uscenti dai quattro vasi stilizzati posti sul bordo interno del disco crocifero. I tre pannelli, dai larghi bordi rossi, hanno fondi neri. In basso, al centro, è incisa una data: 1713. Questo altare basilicale sostituì il vecchio altare del 1602; fu consacrato il 7 novembre 1723 da Mons. Francesco Antonio Finy, vescovo di Avellino. Fu completato e, quindi, trasformato in altare di tipo barocco, con dossale e grande custodia, nella prima metà dell'8OO. Nonostante l'uso e lo spreco di marmi pregiati, l'altare ottocentesco non desta alcun interesse artistico o tecnico. La pedana ha due scalini del 1713, in brecciato rosso nelle alzate; il terzo scalino, il superiore, fu aggiunto nella prima metà dell'800 ed ha nell'alzata un brecciato rosa pallido. L'opera fu voluta da Padre Francesco da San Severino, che arricchi il cenobio di pregevoli opere d'arte (parati, corali, etc)