Bollettino della Vittoria
targa commemorativa,
post 1932 - ante 1932
Targa bronzea applicata su un pannello ligneo che riporta il bollettino di guerra n. 1268, noto come Proclama della Vittoria, a firma del Maresciallo Supremo, Comandante d'Italia, Armando Diaz. La targa rettangolare contiene gli stemmi in bronzo delle sei città conquistate: Trento, Trieste e Fiume sul lato sinistro insieme ad un elmetto e ad un fascio littorio; Gorizia, Pola e Dalmazia sul lato destro insieme a due spade e un fascio littorio
- OGGETTO targa commemorativa
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MATERIA E TECNICA
bronzo/ cesellatura
bronzo/ fusione
LEGNO
- AMBITO CULTURALE Ambito Italiano
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ATTRIBUZIONI
Maio Nelli, Casa Di Benvenuto Cellini - Firenze (officina): esecutore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Convitto Nazionale Mario Pagano
- INDIRIZZO Corso Giuseppe Mazzini, 1, Campobasso (CB)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Bollettino della Vittoria è il documento ufficiale con cui il Comandante Supremo dell’Esercito Italiano, Generale Armando Diaz, annunciava la disfatta nemica e la vittoria dell’Italia nella prima guerra mondiale. Il suo autore materiale fu in realtà il Generale Domenico Siciliani, capo dell’Ufficio Stampa del Comando Supremo anche se presenta la firma del gen. Diaz. Il Ministro dell’Educazione Nazionale con la circolare n. 15 del 2 marzo 1932 – X, avendo constatato come molti Istituti di Istruzione e di Educazione del Regno fossero sprovvisti di una decorazione murale permanente che riproducesse il Comunicato della Vittoria, esortò i Capi degli istituti a provvedere immediatamente in tal senso mediante l’acquisto di targhe in bronzo, parzialmente provenienti dalle armi nemiche. Tramite “l’ Associazione Nazionale Volontari di Guerra – Comitato d’Azione Dalmatica” che ne rivendicava l’esclusiva, le scuole potevano ordinare le targhe eseguite dalla rinomata Casa d‘Arte di Benvenuto Cellini in Firenze e racchiuse in una cornice di legno, scegliendo fra tre formati: quello piccolo, medio o monumentale (cm. 140X 113). Il modello prescelto prevedeva al centro il testo del proclama e ai lati gli stemmi delle zone “redente“: a sinistra Trento, Trieste e Fiume, e a destra Gorizia, Pola e la Dalmazia. La loro presenza venne messa bene in evidenza posizionandole nei luoghi di più ampia frequentazione delle maggiori istituzioni scolastiche e Il proclama della vittoria divenne un testo celeberrimo che venne addirittura imparato a memoria dagli alunni
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400081523
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Molise
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- ISCRIZIONI giustificata - BOLL.NO DI GUERRA N. 1268 COMANDO SUPREMO, 4 NOVEMBRE 1918, ORE 12 LA GUERRA CONTRO L'AUSTRIA-UNGHERIA CHE, SOTTO L'ALTA GUIDA DI S.M. IL RE, DUCE SUPREMO, L'ESERCITO ITALIANO, INFERIORE PER NUMERO E PER MEZZI, INIZIÒ IL 24 MAGGIO 1915 E CON FEDE INCROLLABILE E TENACE VALORE CONDUSSE ININTERROTTA ED ASPRISSIMA PER 41 MESI, È VINTA. LA GIGANTESCA BATTAGLIA INGAGGIATA IL 24 DELLO SCORSO OTTOBRE ED ALLA QUALE PRENDEVANO PARTE CINQUANTUNO DIVISIONI ITALIANE, TRE BRITANNICHE, DUE FRANCESI, UNA CZECO SLOVACCA ED UN REGGIMENTO AMERICANO, CONTRO SETTANTATRÉ DIVISIONI AUSTROUNGARICHE, È FINITA. LA FULMINEA E ARDITISSIMA AVANZATA DEL XXIX CORPO D'ARMATA SU TRENTO, SBARRANDO LE VIE DELLA RITIRATA ALLE ARMATE NEMICHE DEL TRENTINO, TRAVOLTE AD OCCIDENTE DALLE TRUPPE DELLA VII ARMATA E AD ORIENTE DA QUELLE DELLA I, VI E IV, HA DETERMINATO IERI LO SFACELO TOTALE DELLA FRONTE AVVERSARIA. DAL BRENTA AL TORRE L'IRRESISTIBILE SLANCIO DELLA XII, DELLA VIII, DELLA X ARMATA E DELLE DIVISIONI DI CAVALLERIA, RICACCIA SEMPRE PIÙ INDIETRO IL NEMICO FUGGENTE. NELLA PIANURA, S.A.R. IL DUCA D'AOSTA AVANZA RAPIDAMENTE ALLA TESTA DELLA SUA INVITTA III ARMATA, ANELANTE DI RITORNARE SULLE POSIZIONI DA ESSA GIÀ VITTORIOSAMENTE CONQUISTATE, CHE MAI AVEVA PERDUTE. L'ESERCITO AUSTRO-UNGARICO È ANNIENTATO: ESSO HA SUBITO PERDITE GRAVISSIME NELL'ACCANITA RESISTENZA DEI PRIMI GIORNI E NELL'INSEGUIMENTO HA PERDUTO QUANTITÀ INGENTISSIME DI MATERIALE DI OGNI SORTA E PRESSOCHÉ PER INTERO I SUOI MAGAZZINI E I DEPOSITI. HA LASCIATO FINORA NELLE NOSTRE MANI CIRCA TRECENTOMILA PRIGIONIERI CON INTERI STATI MAGGIORI E NON MENO DI CINQUEMILA CANNONI. I RESTI DI QUELLO CHE FU UNO DEI PIÙ POTENTI ESERCITI DEL MONDO RISALGONO IN DISORDINE E SENZA SPERANZA LE VALLI CHE AVEVANO DISCESE CON ORGOGLIOSA SICUREZZA. IL CAPO DI STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO, IL GENERALE DIAZ MAIO NELLI, CASA DI BENVENUTO CELLINI-FIRENZE PROP.ART.RIS - Generale Diaz - a rilievo - italiano
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DOCUMENTAZIONE GRAFICA
planimetria catastale (1)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0