Putto in cornice rocaille
stampa di riproduzione,
post 1750 - ante 1799
Habermann Franz Xaver (attribuito)
1721/ 1796
La stampa è incollata su un foglio probabilmente di taccuino; si tratta di una serie di tavole incise per l'editore Hertel da Roscher e Habermann in puro stile rococò di Augusta con oggetti diversi ed elementi decorativi. Nel caso specifico vi è raffigurato un putto al di sopra di un'ampia decorazione rocaille che si sviluppa in altezza a formare una sorta di cornice
- OGGETTO stampa di riproduzione
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MATERIA E TECNICA
carta avorio/ incisione
- AMBITO CULTURALE Ambito Tedesco
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ATTRIBUZIONI
Habermann Franz Xaver (attribuito): incisore
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Disegnatore, Inventore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Collezione Giacomo e Nicola Giuliani
- LOCALIZZAZIONE Castello Pandone Museo Nazionale del Molise
- INDIRIZZO Via Tre Cappelle, Venafro (IS)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La raccolta, miscellanea di disegni, acquerelli, bozzetti, stampe etc. di vari artisti attivi nei secc. XVII e XVIII, fu recuperata nel 1983 presso le famiglie Iannadrea e Tirabassi, eredi dei Giuliani, Giacomo, padre, e Nicola, figlio, pittori e decoratori di Oratino (CB) operativi in ambito napoletano a cavallo dei secc. XIX-XX. Nicola, allievo di Morelli, la acquisì dagli eredi di Ciriaco Brunetti, pittore e decoratore oratinese attivo in tutto il Molise dalla prima metà del sec. XVIII agli inizi del XIX. Nel 1990 è stata acquistata dal MIBAC e custodita dalla locale Soprintendenza (specifiche dell’atto del 29/10/1990: 375 disegni su fogli singoli; un taccuino di 27 fogli, un taccuino di 21 fogli, un taccuino di 141 fogli, un volume rilegato contenente 54 fogli, 129 incisioni e 24 bozzetti ad olio su tela o cartone). Considerato che su un foglio sono stati realizzati più disegni-bozzetti-schizzi, il fondo è costituito da 700 disegni circa, di cui oltre la metà acquerellati, e da circa 330 stampe, italiane e tedesche, dei secc. XVI-XVIII. La collezione è composta da: disegni raccolti in n. 4 taccuini di Ciriaco Brunetti o Benedetto Brunetti, di varie dimensioni (n. 1 con figure di Santi e n. 3 con progetti per decorazioni); un album rilegato in pelle nel quale sono stati originariamente incollati circa 200 disegni di mani diverse (riportati a singoli foglio dopo il restauro). Vi sono inoltre: circa n. 200 studi per decorazioni in larga parte siglati o firmati da Ciriaco Brunetti; un gruppo di circa n. 70 accademie di nudo riconducibili alla bottega di Francesco Solimena; un gruppo di circa n. 30 disegni a soggetto sacro di Niccolò Falocco, pittore oratinese zio di Brunetti, allievo di Solimena, operativo a Napoli; n. 40 fogli di autori vari di ambito napoletano dei secc. XVI-XVIII (Balducci, Corenzio, Giaquinto etc.). L’importanza del fondo è data dalla sua unitarietà trattandosi di materiale di uso quotidiano, giunto quasi integro fino a noi, di un pittore gravitante in ambito provinciale, la cui produzione superstite è purtroppo oggi riconducibile solo ad una serie di dipinti, conservati in chiese molisane. Testimonia, inoltre, non solo la quotidiana, costante attività del Brunetti nell’ambito dei soggetti decorativi, ma anche l’operosa attività di una bottega oratinese in cui praticavano più esponenti dello stesso ambito familiare (Pietro, Beniamino, Benedetto e Stanislao Brunetti). Le opere, restaurate per oltre il 50% in tre fasi, dal 1992 al 1995 dai restauratori C. L. B. Borruso e P. Crisostomi, sono state custodite presso i depositi della Soprintendenza fino al 2015 anno di definitiva collocazione presso Castello Pandone di Venafro, dove, a rotazione, fanno parte dell’esposizione permanente del Museo. Il taccuino pervenuto ha fogli numerati e rappresenta una raccolta piuttosto scelta di appunti grafici, che testimoniano come Ciriaco Brunetti abbia continuato ad aggiornare la propria cultura figurativa sia a contatto con gli epigoni di Francesco Solimena, sia con molte delle espressioni più qualificate dell'ambiente napoletano sino allo scadere del settecento. La qualità dei disegni rappresentati è alta, i soggetti raffigurati, tutti di tipologia sacra, mostrano una varietà d’interessi e di intenti, inoltre Pagina 7 di 11 sono presenti anche due progetti per soffitti. L’importanza del taccuino, insieme agli altri tre rinvenuti, è notevole per la loro rarità, dal momento che pochi sono quelli conosciuti in ambito meridionale. Si tratta di una stampa del duo habermann - Hartel; in questo caso l'elemento ornamentale è, nell'originale, privo di un reale significato, o di indicazioni per l'uso. E' una delle numerosissime varianti degli stilemi che connotano lo stile rococò che aveva come principio di base l' asimmetria. La predilezione per le curve a C o a S, intrecciate a motivi vegetali e a conchiglia generavano forme fantastiche, derivanti dalla reinterpretazione di elementi naturali quali le rocce, o i rami degli alberi
- TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400080530
- NUMERO D'INVENTARIO I 31/36
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Molise
- DATA DI COMPILAZIONE 2020
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2020
- ISCRIZIONI in basso a sinistra sotto parte figurata - F. X. HABERMANN, INV. ET DEL - Brunetti Ciriaco - a bulino - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0