Tav. III - Prospetto postico. progetto Teatro Massimo - Palermo
Disegno a matita, ripassato ad inchiostro di china e colorato su cartoncino, rappresentante il prospetto posteriore del teatro. Fronte caratterizzato da 3 piani, definiti da alte cornici marcapiano mistilinee. Il primo livello presenta delle lesene doriche alternate ad arcate che inquadrano delle porte architravate con finestre sopraluce; il secondo livello, invece, si caratterizza per una serie di lesene ioniche alternate ad arcate, entro cui sono collocate finestre e sopraluci; l'ultimo piano, invece, presenta una sequenza di finestre architravate con sopraluci rettangolari, inquadrate da lesene corinzie. Conclude la composizione una balaustrata con gruppo scultoreo collocato nella parte centrale. In basso sono presenti: al centro il titolo della tavola, a destra una citazione dantesca, mentre a sinistra un bollino fincato in blu con il numero di inventario 78 e la scala metrica (1/100)
- OGGETTO disegno architettonico
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MATERIA E TECNICA
cartoncino/ matita/ inchiostro di china/ acquerellatura
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ATTRIBUZIONI
Barone Giuseppe (1837/ 1902): disegnatore/ progettista
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Collezione Barone Giuseppe
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Comunale-Museo Civico di Baranello
- INDIRIZZO Via Santa Maria 11, 13, Baranello (CB)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE All'interno del contesto storico e culturale dell'eclettismo storicistico si colloca l'attività progettuale dell'architetto Giuseppe Barone, esercitata per decenni anche nell'imponente istituzione delle "Scuole della Società Centrale Operaia Napoletana", attraverso l'insegnamento del Disegno Applicato alle Arti Industriali. La produzione progettuale di Barone spazia tra le più diverse soluzioni stilistiche e tipologiche legate all'edilizia, per poi confluire e confrontarsi in un notevole sviluppo grafico di oggetti d'arredo. Con l'amico Placido de Sangro, Duca di Martina, condivise la passione per il collezionismo di oggetti antichi; le loro raccolte convergeranno verso la nascita di due importanti istituzioni: il Museo "Duca di Martina" a Napoli (Villa Floridiana) ed il "Museo Civico" di Baranello (CB). Nel 1864 Giuseppe Barone partecipò al concorso indetto dal Comune di Palermo per la realizzazione del Teatro Massimo. Le premesse per la costruzione del teatro risalgono al 1862, quando il sindaco, Marchese di Rudinì, incaricò una commissione di effettuare degli studi per la realizzazione del progetto e procedette all'esproprio di alcuni terreni ubicati presso Porta Maqueda, zona in cui sorgevano diversi edifici appartenenti a congregazioni religiose. Per il progetto, il Consiglio Comunale di Palermo decise di bandire un concorso; le norme furono pubblicate il 10 settembre 1864, mentre la scadenza del bando, inizialmente fissata per il 10 settembre 1866, venne prorogata al 10 marzo 1867. I partecipanti al concorso furono 35, tra cui l'architetto Giuseppe Barone che predispose anche uno stampato con la descrizione del suo progetto. Al 1867 risale, invece, un documento con considerazioni del Barone sulla Commissione giudicatrice e al 19/7/1967 uno scritto indirizzato al Sindaco ed ai consiglieri della città di Palermo. Il concorso fu vinto dal noto architetto palermitano G.B. Basile. Al 7/12/1868 risale un documento firmato dal Barone con osservazioni sul verdetto del suo progetto, indicato con numero 19, e sul lungo esitare del municipio siciliano nel prendere una decisione. Il 10/5/1869 e il 10/9/1869 l'architetto molisano pubblicò degli articoli sul giornale "Il Dovere" relativi al concorso in questione. Il progetto di Giuseppe Barone venne citato al 1° Congresso Artistico Italiano e l'Esposizione d'Arti Belle che si tenne a Parma nel 1870 e premiato con medaglia d'argento. La sera del 30 ottobre 1874, il Consiglio Comunale di Palermo deliberò la costruzione del teatro, affidando la direzione dei lavori all'architetto Basile. I lavori iniziarono il 12 gennaio 1875 e si conclusero solo nel 1897, dopo una lunga interruzione tra il 1882 ed il 1890. Il 16 maggio 1897, il Massimo, secondo teatro d'Europa dopo l'Opera di Parigi, iniziò la sua gloriosa attività con il Falstaff di Verdi. La serata inaugurale fece registrare un enorme successo. D'altra parte, la presenza di uno sponsor d'eccezione, come Ignazio Florio, garantì all'evento una risonanza mondana ed un rilievo internazionale. In quegli anni Palermo, proprio grazie ai Florio, era divenuta una delle capitali europee ed ospitava frequentemente le teste coronate di tutto il mondo
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400072899
- NUMERO D'INVENTARIO SA. GB. 13. 4
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico del Molise
- DATA DI COMPILAZIONE 2005
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2010
- ISCRIZIONI in basso a destra - Vagliami il lungo studio e il grande amore/ Dante infer. can. 1° ver. 83 - a penna - italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0