La teca di forma parallelepipeda poggia su quattro peducci sferoidi. Presenta una fronte apribile a due ante modanate che consentono la vista delle reliquie, e un coperchio a spioventi con crocetta apicale gigliata. Ogni lato è decorato con il medesimo motivo di una riserva ovale inquadrata e contornata con volute e ornati di ispirazione vegetale che, sulle ante frontali incornicia a sinistra la figura di un santo vescovo, forse S. Donato, a destra lo stemma di Rotello. Il decoro raddoppiato sui lati lunghi, si ripete con alcune varianti sul coperchio della cassetta. Un fermaglio a gancio chiude le due ante, mentre il coperchio è fissato con una vite. Sui lati brevi i manici mobili a fusione rappresentano una coppia di animali fantastici contrapposti e agganciati con rosette alle pareti della cassetta
- OGGETTO teca
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MATERIA E TECNICA
argento/ doratura/ cesellatura/ fusione/ sbalzo
VETRO
- AMBITO CULTURALE Bottega Italia Meridionale
- LOCALIZZAZIONE Rotello (CB)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La teca si data con sicurezza al 1586; e la conferma proviene dal camerale NAPL con lettere separate e coronato, adottato per tutto il XVI secolo. Non identificabili l'argentiere VD e il console dell'arte BGC. Della presenza nella chiesa della cassetta d'argento contenente numerose reliquie di santi e martiri, testimonia il vescovo Tria nella sua visita pastorale del 1727, senza fornire ulteriori indicazioni sulla sua provenienza (Cfr. Tria, Memorie storiche, civili ed ecclesiastiche della città e diocesi di Larino, Roma, 1744, ed. cons. Isernia, 1989, p. 556). la teca costituisce senza dubbio, nel patrimonio degli argenti napoletani presenti nel Molise, un esempio unico nel suo genere, pur rientrando nella produzione del XVI secolo, come dimostrano i partiti decorativi con volute, fiori e tabelle, incisi e cesellati, ispirati al repertorio figurativo della tarda Rinascenza. Riguardo la provenienza è possibile ipotizzare una commissione da parte dell'Università di Rotello, per la presenza - sull'anta destra - della sigla L R O sovrastante i tre monti, che si può sciogliere in Loritello, antica denominazione del feudo (Cfr. G. B. Masciotta, Il Molise dalle origini ai giorni nostri, Napoli, 1952, vol. IV, pp. 373-374). Il santo vescovo invece non risponde strettamente all'iconografia di S. donato patrono del luogo
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400017183
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza archeologica e per i beni ambientali architettonici artistici e storici del Molise
- DATA DI COMPILAZIONE 1990
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI in basso - 1586 - a incisione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0