Il calice presenta pianta sagomata a curve concavo-convesse, fusto con nodo principale a lampione e piccoli nodi di raccordo (due in alto, uno in basso), sottocoppa a profilo frastagliato e coppa liscia. La decorazione, fittissima, è composta da fogliame a volute e dalle seguenti figurazioni: piede: seduti con la schiena contro l'attacco del fusto sono, alternati a tre cherubini, la Madonna col Bambino, S. Pietro (col libro e pesce) e Santo indossante pianeta (con libro e gigli); fusto: sugli spigoli superiori del nodo sono tre cherubini, mentre sulle tre facce del nodo si trovano rispettivamente: 1) stemma con campo diviso da banda orizzontale e comprendente, in alto, leone e , in basso, due martelli decussati; 2) gallo su colonna; 3) croce e altri strumenti della Passione di Cristo; sottocoppa: diviso, da tre cherubini, in tre settori, ognuno dei quali contiene più strumenti della passione
- OGGETTO calice
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MATERIA E TECNICA
argento/ fusione/ incisione/ traforo/ doratura
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ATTRIBUZIONI
Monogrammista A T (attribuito): incisore
- LOCALIZZAZIONE Macchia Valfortore (CB)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il bollo dell'arte consente di individuare l'origine napoletana del calice (NAP) e la sua produzione nel 1717. In quell'anno ricopriva la carica consolare, tra gli altri, Francesco de Giovanni, al quale andrebbe ricondotto il sia pur non perfettamente leggibile bollo consolare (cfr. E. e C. Catello, 1973, p. 192). Non facilmente identificabile è, invece, l'argentiere, causa il bollo deteriorato. Il calice si presenta quale tipica suppellettile sacra del primo Settecento napoletano. E' pressochè identico a quello di Nicola Cangiani del 1703, del quale si tratta in: C. Catello, 1988, p. 39, 92, fig. 12
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400015344
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Molise
- DATA DI COMPILAZIONE 1991
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
2021
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0