tazza da brodo, 1736 - 1795

La tazza, di forma rotonda, presenta due piccole anse e un coperchio con pomello ornati con fiori. Tutto il corpo è decorato in smaltì verdi, rosa e azzurri con motivi floreali in cui si riconoscono peonie e margherite e sui quali si staglia un cartiglio che contiene una scena paesaggistica. La stessa decorazione è presente anche sul coperchio, rifinito da un orlo dorato. Lungo i bordi del coperchio e della tazza corre un fregio fitomorfo profilato in nero, riempito da fiori e motivi geometrici

  • OGGETTO tazza da brodo
  • MATERIA E TECNICA PORCELLANA
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Cinese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Civico "G. Barone"
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Comunale-Museo Civico di Baranello
  • INDIRIZZO Via Santa Maria 11, 13, Baranello (CB)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tazza è ascrivibile al periodo della dinastia Qing, regno Qianlong (1736-1795), per il confronto con un esemplare quasi identico passato all'asta Sotheby's di Amsterdam nel maggio del 2004, datato alla seconda metà del XVIII secolo. Appartiene al genere di porcellane definito in Cina fencai (colori tenui) o mancai (tonalità morbide), meglio noto in Occidente come famille rose dalla denominazione di Jacquemart e Le Blunt che così definirono le varie tipologie in Histoire Artistique, Industrielle et Commercielle de la Porcelaine, pubblicato a Parigi nel 1862. In questo gruppo di vasellame, infatti, la tavolozza policroma, costituita da colori chiari ottenuti con l'uso di bianco di arsenico, deve la sua definizione alla presenza spesso dominante dello smalto rosa, cui sono accostati il verde, il giallo, il blu. Si ritiene che il colore rosa, usato in Europa fin dall'ultimo ventennio del XVII secolo come componente per realizzare il vetro rosso, venne introdotto in Cina dai missionari gesuiti che, durante il regno di Kangxi (1662-1722), presentarono alla corte di Pechino oggetti cloisonné ed esempi di vetri e smalti dipinti alla maniera occidentale in cui il rosa era parte integrante della tavolozza e il bianco, derivato dall 'arsenico, permetteva dì sfumare i colori in tonalità più tenui ed opache, ottenendo effetti chiaroscurali. Questo nuovo stile decorativo, non a caso definito dai cinesi anche con il termine yangcai (colori stranieri), si diffuse durante tutto il XVIII secolo, promosso dai due successivi imperatori Yongzheng (1723-1735) e Qianlong (1736-1795) e incentivato dal successo ottenuto nei mercati occidentali. La tazza da brodo della Collezione Barone, caratterizzata dai petali sfumati delle corolle di peonie, costituisce un esempio tipico di questo linguaggio che incontra il gusto della committenza europea proponendo soggetti iconografici cinesi che decorano una porcellana di forma chiaramente occidentale
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400006460
  • NUMERO D'INVENTARIO 1418
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico del Molise
  • DATA DI COMPILAZIONE 1982
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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