reliquiario, serie - bottega Italia meridionale (sec. XVII)
reliquiario,
1600 - 1699
Le urne sono costituite da assicelle lignee, con una lastra di vetro sul lato frontal0. Otto di esse hanno una copertura a piramide , (sormontata da croce) la cui faccia anteriore ha una decorazione dipinta a motivi geometrici o a girali di foglie; poggiano su piedini sagomati a mensola e sono ornate nella cornice del cristallo da tratti contigui di vari colori con riflessi iridescenti
- OGGETTO reliquiario
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MATERIA E TECNICA
VETRO
- AMBITO CULTURALE Bottega Italia Meridionale
- LOCALIZZAZIONE Ripalimosani (CB)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Una pergamena ( Conservata nell'armadio che è pendant sulla parete opposta) riproduce il verbale della ricognizione delle reliquie eseguita sotto il pontificato di Benedetto XIII (1724-1730) dall'abate Biagio del Cocco (?). Vi sono nominate "Vrnas... cum Reliquijs... SSorum fabrefactas ex lignea mata, ac diversorum colorum ornatas" che sono identificabili parte con quelle qui in esame e parte con quelle conservate nell'armadio che è en pendant sulla parete opposta. Nel verbale si distinguono quattro urne contenenti reliquie di santi dai nomi noti ("propriis nominibus") - due delle quali sono nel gruppo qui in esame - da altre quindici contenenti reliquie di martiri ignoti ( "plures Anonymae Reliquiae"); salvo il fatto che del secondo tipo di reliquie risultano esistenti (nei due armadi) sedici e non quindici urne, per il resto la descrizione è conforrne a quanto si è rinvenuto. Una stessa mano sembra inoltre aver scritto il testo della pergamena e le didascalie sui cartigli posti in ogni urna. Non vi è più traccia, invece, dei sigilli apposti (sempre secondo quanto attesta la pergamena) dall'abate Del Cocco, essendo essi stati sostituiti (evidentemente a seguito di altra ricognizione) dai sigilli in ceralacca del vescovo Francesco Giampaolo: questi ultimi si sono potui identificare per confronto con lo stemma riprodotto in un ritratto del Giampaolo, datato 1880 e attualmente conservato nella sagrestia della chiesa parrocchiale di Ripalimosani. La data di esecuzione delle urne non è attestata in alcun modo. Il verbale su pergamena sopra citato precisa che le reliquie ispezionate furono poste nella chiesa nel 1641 da Girolamo Riccardo, abate di Agnone, benefattore della chiesa fin dall'epoca della sua ricostruzione (intorno al 1625) sotto il patrocinio del marchese Francesco Maria Riccardo. In ogni caso, è importante notare che urne e palchetti degli armadi a muro presentano evidenti conformità di decorazione nel motivo dei tratti contigui di colori iridescenti: ciò indurrebbe a credere che le urne siano coeve agli stessi armadi, databili agli anni intorno al 1645-1650 o poco dopo
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400002816-0
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Molise
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Molise
- DATA DI COMPILAZIONE 1977
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
2021
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0