Cristo in trono con ai lati la Madre di Dio e Giovanni Battista (Deisis). Cristo in trono con la Madonna e un Santo

icona,

PERSONAGGI: S. Giovanni Battista, Madonna, Cristo; ATTRIBUTI: (Cristo) tro no, libro, nimbo crucifero; (Giovanni Battista) ali

  • OGGETTO icona
  • AMBITO CULTURALE Produzione Greca
  • LOCALIZZAZIONE Rosciano (PE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questa rappresentazione viene detta comunemente Deisis (preghiera, interce ssione), perché la Vergine-Madre e Giovanni il Battista alato intercedono presso il Cristo giudice. La Madre di Dio (M[ete]R Th[eo]Y = Madre di Dio) , godendo della materna confidenza, ha libertà di parola (parrisia) presso il Signore cui presenta le suppliche della Chiesa. Altro intercessore è G iovanni - Ho hagios IO(annes) ho prodromos = san Giovanni il Precursore -, l'anello di congiunzione fra l'Antico e il Nuovo Testamento. Egli è consi derato il primo martire per Cristo, quindi è stato al centro di una grande venerazione (Cfr. I. ZERVOU-TOGNAZZI, 1990; C. DE LOTTO, 1992). Come era tradizione presso la scuola jonica, in questa rappresentazione Ma ria e Giovanni non hanno le mani sollevate in senso di preghiera ma incroc iate sul petto alla maniera devota occidentale, secondo il tipo della Madr e di Dio "Skopiòtissa" (della Guardia), venerata nel monastero del Monte S kopòs nell'isola di Zante sin dai primi del sec. XVII. È da dire che la "S kopiòtissa" è un'immagine del tipo classico dell'Odigitria (cfr. antica ra ffigurazione in F. CORNER, 1761; N. KONDAKOV, 1915, tuttavia sin dalla fin e del Seicento si è diffusa un'immagine in cui la Vergine appare a mezzo b usto, di tre quarti, secondo il tipo dell'Interceditrice, tuttavia con le mani incrociate sul petto, che venne classificata come "tipologia di Skopi òtissa"; cfr. S. BETTINI, 1940; per gli altri esempi v. S. G. MERCATI, 195 8; G. PASSARELLI, 2001). Ai lati della figura del Cristo appaiono le classiche lettere I(esu)S Ch(r isto)S = Gesù Cristo. È da rilevare un elemento grafico caratteristico: le lettere C=S presentano un rigonfiamento centrale, analogo a quello presen te nel Seppellimento ed in altre icone firmate da Spiridon Sperantza, come nell'icona di san Costantino ed Elena. Nel nimbo crucifero compaiono le l ettere greche 'omicron, omega e ny', che compongono il nome rivelato a Mos è nella teofania sul Monte Oreb (Sono colui che sono, [Es 3, 14; cfr. Ap 1 , 8]). Il Signore è seduto frontalmente su un trono monocromo senza spalli era. Ha l'evangeliario aperto sul ginocchio sinistro, ma non vi si legge n ulla. Le figure sono rese secondo la ieraticità tipica dell'arte bizantina. L'ic onografo non mostra di avere grandi capacità di tecnica pittorica. È molto schematico nel geometrismo delle pieghe del vestiario. Probabilmente il s olo volto originale è quello della Vergine, mentre gli altri due sembrano essere stati ridipinti. Il trittico dovrebbe risalire probabilmente alla prima metà del XIX secolo
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300094545
  • NUMERO D'INVENTARIO 45
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
  • DATA DI COMPILAZIONE 2005
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
  • ISCRIZIONI anta di sinistra, in alto - M[ete]R Th[eo]Y - a pennello - greco
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE