San Giorgio. San Giorgio e il drago
icona,
PERSONAGGI: S. Giorgio; ABBIGLIAMENTO: (S. Giorgio) armatura, mantello; AN IMALI: cavallo, drago; ARMI: (S.Giorgio) lancia; ARCHITETTRE: castello
- OGGETTO icona
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MATERIA E TECNICA
tavola
- AMBITO CULTURALE Produzione Greca
- LOCALIZZAZIONE Rosciano (PE)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Giorgio, originario della Cappadocia, diventò un ufficiale dell'esercito r omano. Convertito dalla madre al cristianesimo, rinunciò al suo rango e, i mprigionato a causa della fede, affrontò con fermezza il martirio. Alla su a figura è legata la famosa leggenda del drago, che nell'immaginario popol are voleva significare il trionfo del cristianesimo sulla violenza disuman a del male. Vicino a una città, narrano le fonti più antiche, vi era un lago in cui si nascondeva un orribile drago che seminava terrore e morte tra la popolazi one. Per placarne l'ira era necessario offrirgli vittime umane, e una volt a toccò al re del luogo dargli in pasto la figlia. Quando il drago uscì da lle acque per afferrare la giovane, trovò accanto a lei Giorgio, che gli p ose una catena al collo e lo consegnò alla giovanetta, la quale lo portò a l guinzaglio come un cagnolino. Giunto in vista della città il cavaliere l o uccise (cfr. A. J. FESTUGIÈRE, 1971). Il culto di san Giorgio si diffuse dovunque e la sua immagine di cavaliere con il dragone sotto i piedi, se da un lato allietava la fantasia popolar e, dall'altro istruiva anche gli analfabeti, infondendo nei cristiani fidu cia nella protezione divina anche nei momenti difficili della vita e nella lotta contro il male e contro i nemici. Nel medioevo san Giorgio divenne il protettore dei cavalieri. Ancora oggi non si contano le chiese cattoliche e ortodosse dedicate in ogni parte del mondo al "grande martire vittorioso" Giorgio (cfr. Biblioteca Sanctorum; H. DELEHAYE, 1909). La nostra icona in stile occidentale presenta con una scena di grande real ismo e di movimento il santo cavaliere Giorgio che uccide il drago. Sullo sfondo, quasi sfocato, vi è il castello con sugli spalti il re e la regina . Il pittore ha curato sin nei particolari minimile briglie ed i finimenti del cavallo, come l'armatura del santo ed il suo diadema, in oro sovrasta to da colore da sembrare meccatura. Si tratta invece dello stesso oro zecc hino che si vede nella parte superiore dell'immagine. L'immagine dipinta a tecnica mista potrebbe risalire al XVIII-XIX secolo
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300094539
- NUMERO D'INVENTARIO 39
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
- DATA DI COMPILAZIONE 2005
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2005
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0