La Madonna in trono con il Bambino tra i Santi Michele Arcangelo e Nicola di Bari; in basso a sinistra figura del monaco benedettino
dipinto,
1100 - 1299
Luca Di Pollutri (attribuito)
notizie secc. XII-XIII
La Vergine, avvolta da un monophorion blu, è seduta su un vasto trono dallo schienale curvilineo e sorregge con il braccio detsro il Bambino; sulla destra, in abiti vescovili, è raffigurato San Nicola di Bari, che stringe tra le mani un libro ed il pastorale; a sinistra è San Michele Arcangelo, che indossa una ricca veste dai bordi gemmati e tiene nella mano destra una sfera decorata da una croce. In basso a sinistra è la figura inginocchiata di un monaco benedettino. Superiormente l'affresco presenta una fascia decorata a girali
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 198
Larghezza: 264
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ATTRIBUZIONI
Luca Di Pollutri (attribuito)
- LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Giovanni in Venere
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Problematiche appaiono la datazione e l'attribuzione dell'affresco. V. Bindi (1889, p. 393-394), riallacciandosi a quanto detto dal Polidoro nel "De artibus Frentanorum..." ritiene che il dipinto venne eseguito tra il 1190 dal pittore lancianese Luca di Pollustro per volontà dell'abate Oderisio II. Il Thieme-Becker (1967, p. 427) fa risalire la realizzazione dell'afffresco allo stesso periodo, e lo attribuisce a Luca di Pollutro. Contraddittoria appare la posizione del Van Marle il quale, nel primo volume della sua opera (1923-1938, p. 450) sostiene che l'affresco, in base ad un'iscrizione non meglio identificata, fu commissionato da Oderisio II, abate dal 1159 al 1208, all'artista Luca di Palestro mentre nel quinto volume (id., p. 451) data il dipinto alla fine del XIII o addirittura all'inizio del XIV secolo giustificando la precedente valutazione come il risultato di un errore di interpretazione della testimonianza fornita dal vescovo Luigi Antinori, storico del XVIII sec. Il Matthiae (1969., p. 68) fa risalire l'affresco al tardo duecento, evidenziando come l'impianto delle scene e la rappresentazione delle figure, denunzino la discendenza da modelli bizantini (ad es. la veste dell'Arcangelo è, con i suoi orli gemmati che si incrociano, un'interpretazione del "coros" bizantino), rielaborati da un'artista di scuola meridionale, segnatamente pugliese. Per E. Bertaux (1968, p. 286) i disegni, i colori e la stessa scelta dei personaggi rappresentati nell'affresco, attesterebbero quanto delle grandi decorazioni campane di stile bizantino è rimasto nei pittori benedettini operanti sulla costa adriatica nel corso del XIII sec. A tal proposito il Bertaux fa notare che la mitria sul capo di San Nicolaha la forma triangolare tipica delle mitrie del sec. XIII
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300087477
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni ambientali architettonici artistici e storici dell'Abruzzo
- DATA DI COMPILAZIONE 1981
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2005
- ISCRIZIONI ai lati del capo della Vergine - MP-OV - sopra il capo di San Nicola - a pennello -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0