Madonna con Bambino,Santa Elisabetta d'Ungheria, frate minore

dipinto, 1597/ 1598
Mytens Aert (attribuito)
1541 ca./ 1602

La Madonna, seduta accanto ad un cespuglio,in un prato, ha il Bambino tra le braccia che porge la croce ad un frate minore inginocchiato, presentato da una santa, identificabile con Elisabetta d'Ungheria. In primo piano vi è una brocca d'acqua

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 101 cm
    Larghezza: 78 cm
  • ATTRIBUZIONI Mytens Aert (attribuito)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale d'Abruzzo
  • LOCALIZZAZIONE Forte Spagnolo
  • INDIRIZZO via Castello, L'Aquila (AQ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo dipinto, è riferito dal Bologna (scheda n. 380) e dal Moretti (1968; 197 1) ad Aert Mytens, il pittore fiammingo autore anche della Adorazione dei Magi e delle Presentazione al tempio ora nel Museo (schede Bologna 378 e 379), per le strette analogie che presenta con questi due dipinti. Questa attribuzione è ripresa anche dal Previtali (1972; 1978). La tela dovrebbe essere stata eseguita negli anni del soggiorno aquilano dell’artista, nel 1599, poco prima della grande committenza della Crocifissione da porre dietro l’altare maggiore della Basilica di San Bernardino. Del dipinto non è documentata la collocazione originaria, si hanno notizie solo in merito alla sua presenza tra le opere del museo diocesano e compare nel catalogo delle opere del Museo Nazionale d’Abruzzo, redatto da Moretti (1968) come raffigurante “Madonna con Bambino, Santa Caterina d’Alessandria e San Francesco”. Tuttavia, recentemente, Marta Vittorini, ha osservato che la Santa con corona regale e abito da terziaria potrebbe essere la regina di Turingia, così come la mancanza di attributi specifici per il frate inginocchiato, potrebbe far pensare ad un devoto committente francescano. E’ possibile quindi che la committenza francescana sia la medesima della Basilica di San Bernardino, dove probabilmente era conservata l’opera prima di essere trasportata nella piccola chiesa del Gesù, adiacente al convento bernardiniano, per poi essere trasferita insieme ad altre opere nella Chiesa di Santa Caterina D’Alessandria quando la medesima congregazione ivi si trasferì a seguito dell’acquisizione da parte del Comune dell’Aquila degli ambienti dell’Oratorio del Gesù nel 1874. L'artista mostra legami con la pittura romana coeva e veneta, nel colorismo, ma l'attenzione per la resa meticolosa, virtuosistica dei dettagli, mediati tuttavia, tradisce il suo essere fiammingo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300020126
  • NUMERO D'INVENTARIO 212
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Abruzzo con esclusione della citta' dell'Aquila e dei comuni del cratere
  • DATA DI COMPILAZIONE 1982
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
    2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1597/ 1598

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'