Madonna con Bambino, Cristo in pietà e santi. Madonna con Bambino, Cristo in pietà e santi

dipinto, post 1489 - ante 1489

I due pannelli, il cui fondo oro zecchino è andato quasi completamente distrutto, lasciando apparire il fondo a bolo rosso, sono appertenute precedentemente ad un polittico a cinque scomparti. La tavola raffigurante la Madonna in trono con Bambino, è racchiusa da una cornice intagliata e dorata a forma di arcatella polilobata fortemente ribassata, poggiante su sottili colonnine a tortiglione. La cuspide ha perduto l'originaria cornice. Nella tavola centrale è dipinta la Vergine, seduta su un panchetto ligneo, avvolta da un manto blu, trapunto di foglie stampate a profilatura dorata con risvolti verdi, sopra ad una veste ad arabeschi dorati. Steso sulle sue ginocchia, nudo, con un nimbo crociato e la testa appoggiata ad un cuscino rosso, il Bambino con una mela tra le mani. Nella cuspide il Cristo emergente dal sepolcro, circondato dai simboli della sua passione. Nel secondo pannello, compare Sant'Antonio da Padova, con i consueti attributi, quali il giglio ed il libro, sormontato dalla figura di San Bonaventura da Bagnorea, che campeggia nella cimasa sovrastante, anch'esso caratterizzato dagli usuali attributi

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Maestro Dei Polittici Crivelleschi (attribuito): esecutore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale d'Abruzzo
  • LOCALIZZAZIONE Forte Spagnolo
  • INDIRIZZO via Castello, L'Aquila (AQ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I due pannelli sono appartenuti ad un polittico a cinque scomparti, proveniente dalla Chiesa di Santa Maria del Paradiso dei Minori Osservanti di Tocco da Casauria, oggi diviso fra il Museo Nazionale d'Abruzzo, il Museo d'Arte "Costantino Barbella" di Chieti, dove sono situate le tavole raffiguranti San Giovanni Battista con San Bernardino nella Cuspide, e San Girolamo con San Giovanni da Capestrano nella cuspide, e il Museo Francescano dei frati Minori Cappuccini a Roma che conserva in deposito da Assisi il pannello con San Francesco da Assisi e San Ludovico da Tolosa nella cuspide ("Il Museo francescano" 1973, p. 13; Rocca 2000, p.27). Quest'ultimo elemento reca la data 1489, la quale resta tuttora un riferimento cronologico, tanto anomalo nella sua definizione (LUDOVICI 2003, p.253) quanto di fondamentale importanza. Ferdinando Bologna ricostruisce nel 1948 il polittico smembrato, intervenendo con una proposta attributiva, approfondendo un'idea di Cesare Brandi che ne aveva suggerito la sostanza Crivellesca. Come s'è detto, in precedenza i polittici degli Osservanti erano stati concordemente assegnati a Cola dell'Amatrice (SERRA 1929, pp. 104 - 105; BERENSON 1936, p. 130; GABBRIELLI 1934, PP. 43 - 44) e successivamente accostati a Giacomo da Campli o a un pittore affine. Come ha ben messo in risalto Maria Luigia Fobelli per quest'opera, ampliando osservazioni sulle quali la critica è sostanzialmente concorde, tutte le opere assegnate al Maestro dei Polittici crivelleschi sono accomunate da una "serialità artigiana che con pochissime varianti replica il tema della Madonna in trono fra Santi". Il pittore "trasforma la lezione di Carlo Crivelli, filtrata attraverso i modelli di Pietro Alamanno e di Alvise Vivarini, in termini di puro grafismo lineare e di colori lucidi e statici. Si tratta dunque di un episodio appartato di cultura crivellesca, elaborato lontano dai vitali centri marchigiani e data l'originaria ubicazione delle opere, localizzabile probabilmente fra le province dell'Aquila e di Chieti. In esso è da riconoscere il secondo caso d'influenza della pittura veneta manifestatasi nel corso del Quattrocento in territorio abruzzese, dopo quello assai noto e qualitativamente più alto costituito dal polittico di Jacobello del Fiore per la chiesa di Sant'Agostino, ora nel duomo di Teramo, e da un gruppo di opere collegate. La studiosa Maria Luigia Fobelli analizza la Madonna del Suffragio proveniente dalla Chiesa di San Francesco di Chieti, la quale ha avuto una vicenda critica comune ai due pannelli di Tocco da Casauria, un'opera non priva di fascino, l'unica del gruppo in cui il fondo oro è sostituito da un paesaggio petroso. Dalle viscere della terra affiorano le anime purganti circondate da fiammelle rosse, le quali si abbeverano del latte che sprizza dal seno della Madonna disegnando un perfetto cono.Tale opera è concordemente considerata la più tarda di tutte, databile forse sul cadere del secolo. Più che il rapporto con i Crivelli vi traspare la conoscenza della produzione di Antoniazzo Romano, come del resto già sottolineava Van Marle (1934, XV, p. 240)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300020083-0
  • NUMERO D'INVENTARIO 24
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
  • ISCRIZIONI cimasa raffigurante il Cristo in Pietà, nel cartiglio sulla croce - I.N.R.I - maiuscolo - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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