due forme fitomorfe gialle e una linea azzurra

targa, ca 1952 - ca 1960

targa identificativa

  • OGGETTO targa
  • MISURE Altezza: 24 cm
    Larghezza: 20 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italiano
  • LOCALIZZAZIONE Roma (RM)
  • INDIRIZZO Europa, ITALIA, Lazio, RM, Roma, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Piano INA Casa costituisce uno dei più interessanti interventi di edilizia residenziale a scala nazionale negli anni della ricostruzione post-bellica. Noto anche come Piano Fanfani, all’epoca ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale, venne istituito con la legge n. 49 del 28 febbraio 1949 “Provvedimenti per incrementare l’occupazione operaia, agevolando la costruzione di case per i lavoratori” con durata settennale, successivamente prorogata fino al 1963 (Legge n. 1148 del 26 novembre 1955), e sistema misto di finanziamento. I costi di costruzione erano, infatti, a carico dello Stato, dei datori di lavoro e dei lavoratori dipendenti attraverso una trattenuta minima sul salario mensile. Presero parte ai progetti la maggior parte dei migliori architetti dell’epoca, tra cui Irenio Diotallevi, Mario Ridolfi, Michele Valori, Carlo Aymonino, Franco Albini, lo studio BBPR, Achille Castiglioni, Ignazio Gardella, Luigi Daneri, Figini e Pollini, Ettore Sottsass ed Enea Manfredini. Caratteristica del Piano era l’unità stilistica e l’omogeneità compositiva, che rendevano facilmente riconoscibili i complessi abitativi. Tra le condizioni del collaudo figurava la presenza in corrispondenza dei portoni di accesso alle scale, delle testate o dei punti focali degli edifici di una targa in ceramica policroma con l’iscrizione “INA Casa”, che alludesse al tema della casa come luogo felice. Furono realizzati più di cento tipi differenti per non meno di 40.000 targhe, alcune disegnata da celebri artisti come Alberto Burri, Duilio Cambellotti, Tommaso Cascella, Pietro De Laurentiis, Piero D’Orazio. L’affidamento della realizzazione di tali targhe avvenne tramite un concorso nazionale bandito nel giugno del 1952, forse su idea di Arnaldo Foschini, presidente della Gestione INA Casa, destinato alle ditte ceramiche che potevano valersi di due diversi formati dimensionali per ciascun tipo. Il primo bando del 1952 fu seguito da un nuovo concorso nel 1954. I soggetti rappresentati richiamano la tranquillità e la sicurezza della casa attraverso forme simboliche o elementi naturali. Finalità dell’Ente era, infatti, il raggiungimento delle più favorevoli condizioni ambientali e abitative sia all’interno dell’alloggio sia su scala di quartiere attraverso l’uso di soluzioni plano-volumetriche, l’uso del colore e l’inserimento di spazi verdi. In tale contesto le targhe dovevano creare senso di appartenenza per gli abitanti degli edifici. Nei complessi abitativi dei quartieri romani di Acilia, Ponte Mammolo, Tiburtino, Torre Spaccata e Tuscolano si trovano 275 formelle distinguibili in ventisette tipologie realizzate di varie dimensioni. Il quartiere Acilia (Municipio X), localizzato lungo l’antica via Ostiense, è realizzato tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta da un gruppo di progettisti coordinati da Cesare Valle. L’area, inizialmente denominata “Villaggio Ina Casa”, è progettata intorno a una piazza squadrata su cui si affacciano i servizi: la scuola, la chiesa, il mercato. Vicino all'ingresso di una delle palazzine del quartiere si trova una targa raffigurante decorata con forme astratte fitomorfe. A causa della mancanza di materiale archivistico non è stato possibile identificare né il disegnatore né la ditta incaricata della realizzazione di questa targa
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201392168
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
  • DATA DI COMPILAZIONE 2024
  • ISCRIZIONI in basso - Ina Casa - stampatello - a incisione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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