San Giuseppe con il piccolo Gesù
dipinto,
ca 1630 - ca 1630
Baglione Giovanni (1566/1643)
1566/1643
formato rettangolare
- OGGETTO dipinto
-
ATTRIBUZIONI
Baglione Giovanni (1566/1643)
- LOCALIZZAZIONE Roma (RM)
- INDIRIZZO Europa, ITALIA, Lazio, RM, Roma, Roma (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Sull’opera Tommaso Strinati, curatore della collezione del San Michele scrive: “Giovanni Baglione è stato un autore molto noto nella storia dell’arte antica per due motivi: il primo è aver scritto un libro dedicato alle vite dei pittori, scultori e architetti del suo tempo considerato ancora oggi una pietra miliare nella letteratura artistica; il secondo è aver denunciato nel 1603 per diffamazione Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, a seguito della realizzazione di un dipinto che imitava lo stile del grande maestro milanese il quale non amava essere copiato. Nel dipinto il Cristo adolescente con il globo, simbolo del potere sulla terra, tiene Giuseppe per mano; quest’ultimo, per l’età avanzata, si sorregge col bastone avendo problemi a camminare. La vicenda di questo quadro è singolare: ne esisteva uno identico conservato in una piccola cappella al Pantheon di Roma il quale però andò perduto: oggi ne resta solo una foto. Quello del San Michele è una cosiddetta “seconda versione”: con questo termine si indica la consuetudine delle botteghe pittoriche romane di eseguire più copie di un quadro realizzato dal maestro, incaricando a questo scopo giovani allievi. In questo caso la qualità del quadro è molto alta ed è quindi probabile che alla sua esecuzione abbia partecipato anche Giovanni Baglione stesso”. La presenza di san Giuseppe nel dipinto è strettamente legata alla particolare devozione per questo santo da parte di Giovanni Baglione sodale della Compagnia di San Giuseppe di Terrasanta per più di quarant’anni (su questa interessante questione rimando al saggio di M. Nicolaci del 2017). La compagnia, fondata nel 1542 con scopi legati alla promozione di attività caritatevoli e assistenziali, era strettamente legata all’accademia dei Virtuosi del Pantheon che annoveravano tra le loro fila molteplici artisti e artigiani devoti di san Giuseppe, al quale era dedicata la loro cappella all’interno del tempio, gestita e decorata dagli stessi membri. All’ambiente artistico della compagnia attiva al Pantheon va riferito dunque il dipinto citato da Strinati che, passato in data imprecisabile al monastero dei Santi Apostoli a Roma, è attualmente irreperibile. Si tratta tuttavia di una composizione non propriamente identica a questa del San Michele: in quel caso a destra sono infatti presenti anche la Vergine Maria, indicante verso un punto lontano, in atto di rivolgersi verso un angelo con le mani incrociate sul petto, in alto inoltre, sono solo due putti a figura intera anziché tre come nel caso in esame. La presenza di Maria induce dunque a riconoscere nel soggetto del dipinto un tempo ai Ss Apostoli e riferito al Baglione un Ritorno della Sacra Famiglia dall’Egitto. Si può allora immaginare che la tela in esame, di cui si nota l’alta qualità apprezzabile anche in seguito al recente restauro (2020), possa essere preparatoria all’altra, non una seconda versione, ma uno studio poi ampliato nella composizione finale. Con buona probabilità l’opera può essere riferita al ritorno nell’urbe dopo i due viaggi dell’artista, prima a Venezia e poi a Mantova, come è possibile riscontrare anche nel particolare uso dei colori e dei chiaroscuri. La tela, forse entrata nella collezione dell’antico ospizio come dono, risulta citata negli inventari del 1958/62 (357) e nel 1997 (101) dove è riferita al XIX secolo
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico non territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201389438
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
- DATA DI COMPILAZIONE 2023
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0