La chute des Anges. La caduta degli angeli
dipinto,
Savinio, Alberto (1891/ 1952)
1891/ 1952
dipinto
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Savinio, Alberto (1891/ 1952)
- LOCALIZZAZIONE Assicurazioni Generali
- INDIRIZZO Europa, ITALIA, Lazio, RM, Roma, Roma (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, datato 1929 e titolato in francese dallo stesso Savinio sul telaio, si inserisce nella serie di dipinti dedicati ad angeli in volo o variamente atteggiati realizzati tra gli anni Venti e Trenta. Come suggerito da Maurizio Fagiolo dell’Arco (Arte del Novecento 1987, p. 82), fonte di ispirazione dovrebbe essere l’”Apocalisse” di Giovanni, testo illustrato dall’autore nel 1941 e la cui influenza appare già nel romanzo “Hébdomeros”, pubblicato nel 1929 a Parigi. Il titolo “La chute des Anges”, la caduta degli angeli, è probabilmente ispirato ad “Apocalisse” 12.9, in cui è descritta la caduta di Satana e dei suoi angeli. Savinio raffigura, infatti, degli angeli neri, che contrastano con la luce celestiale che pervade la parte superiore della tela. La caduta è dall’artista assimilata a un naufragio, con l’albero maestro con le sartie abbandonate al vento. La stessa zattera-piattaforma e lo stesso albero appaiono nel dipinto coevo “Sodome”, in cui i pilastri e le colonne probabilmente alludono al crollo degli edifici della città. Sottolinea, tuttavia, Fagiolo dell’Arco che l’opera non va letta in maniera drammatica o catastrofista, ma piuttosto come un’evocazione fantastica e fiabesca. Il dipinto, già passato dalla collezione di Jeanne Castel a Parigi, a quelle della contessa de Jumillac, sempre a Parigi, di Lanfear B. Norrie a New York e, infine, alla galleria La Medusa di Roma, proviene dalla collezione Assitalia, storica compagnia assicurativa statale, parte dell’INA, privatizzata a partire dal 1992 e fusa l’1 luglio 2013 con le Assicurazioni Generali con la denominazione Generali Italia S.p.A. La raccolta, ospitata palazzo dell’INA progettato da Marcello Piacentini, comprende opere significative del Novecento italiano ed è nata per volontà del senatore Giovanni Pieraccini, all’epoca presidente dell’Istituto, che aveva acquistato tra il 1981 e il 1982 i primi dipinti di de Chirico e Boccioni. Attraverso una puntuale campagna di acquisti di anno in anno la collezione si era, in seguito, arricchita di opere, rigorosamente selezionate per la loro importanza all’interno della produzione degli artisti selezionati
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201385869
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
- DATA DI COMPILAZIONE 2022
- ISCRIZIONI in basso a destra - Savinio / 1929 - a penna -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0