Caterina la ciociara

dipinto,

Dipinto incorniciato

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Marcella Caja (1895/1983)
  • LOCALIZZAZIONE Museo Boncompagni Ludovisi per le Arti Decorative, il Costume e la Moda dei secoli XIX e XX
  • INDIRIZZO Via Boncompagni 18, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Opera del 1937 esposta alla mostra “La Ciociaria vi presenta” al Palazzo delle Esposizioni del 1962. Il soggetto del dipinto indossa il costume tradizionale ciociaro e al collo porta una collana a due giri di perle di corallo. Anche questo gioiello può essere considerato tradizionale sebbene venisse portato dalle donne della classe contadina in molte regioni italiane, da nord a sud, e altri paesi europei. Il corallo aveva una grande importanza nell’abbigliamento contadino e popolare, soprattutto per il valore apotropaico di questo materiale, attribuitogli in tutto il Mediterraneo ma anche in Asia. Il colore rosso, fin dall’antichità, ha ispirato l’analogia tra il corallo al sangue, metonimia di vita e vitalità, che gli attribuisce effetti benefici alla salute ma anche propiziatori e beneaugurali, in varie sfere di influenza come la fertilità, la salvezza dal malocchio ecc. Di fatti, scrittori classici usano l’espediente del mito di Medusa per definire le origini di questo materiale e nelle arti visive è spesso inserito nell’iconografia della Madonna con Bambino a simboleggiare e presagire il suo sacrificio. Tutto ciò lo ha sempre reso un materiale richiesto, più per il suo valore sociale che materiale (il Mediterraneo era una grande risorsa di questo materiale che veniva largamente importato nel resto dell’Europa e in Asia). Già intorno alla metà del Quattrocento, i gioielli di corallo non erano una prerogativa delle classi nobili, seppure la qualità della manifattura variavano. Le contadine potevano indossarli persino durante il lavoro nei campi. Venivano usati in diversi rituali e dinamiche economico-sociali, quindi, oltre ad essere un ornamento il gioiello aveva una precisa funzione sociale. Nell’ambito contadino ciociaro, i gioielli di corallo erano destinati unicamente alle donne, gestivano quindi una distinzione di genere (si credeva che l’uomo sarebbe impazzito se avesse indossato il corallo). Erano elementi non trascurabili dei contratti matrimoniali tra contadini. Il numero di giri delle collane e di grani, la loro dimensione e il peso complessivo del gioiello erano significativi in tal senso, direttamente proporzionali alle possibilità economiche di entrambe le famiglie degli sposi e all’età della donna che li portava. La modella del ritratto indossa anche degli orecchini d’oro a cerchio che fino alla Seconda Guerra Mondiale erano intercambiabili con gli orecchini di corallo, anche se in seguito i secondi saranno preferiti ai primi. Solo con gli anni Sessanta, quando si instaurano nuove relazioni tra città e campagna, si iniziano ad usare nuovi tipi di orecchini, come quelli di brillanti. Marcella Caja proveniva da una famiglia di origini ciociare e attinse a piene mani da quel contesto. Si dedicava soprattutto al ritratto e rivolgeva la sua attenzione alle persone che popolavano le campagne e i paesi a lei familiari, per studiarne in maniera umana e rispettosa le fisionomie, le espressioni e la psicologia. La carica cromatica e pastosa caratterizza le sue tele, stile ispiratole da artisti del Seicento quali Caravaggio, Rembrandt e Hals. È vicina anche allo stile dei Realisti francesi e italiani dell’Ottocento come Courbet, Morelli e Palizzi
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201385651
  • ENTE SCHEDATORE Museo Boncompagni Ludovisi per le Arti Decorative, il Costume e la Moda dei secoli XIX e XX
  • DATA DI COMPILAZIONE 2022
  • ISCRIZIONI in basso a sinistra - M. Gamba Caja - Marcella Caja - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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