Baiocco, il nano mendicante

stampa, 1785 - 1785

Personaggio: nano Baiocco; Arredo: seggiola

  • OGGETTO stampa
  • MATERIA E TECNICA carta/ incisione
  • ATTRIBUZIONI Gagneraux Bénigne (1756/ 1795)
  • LOCALIZZAZIONE Roma (RM)
  • INDIRIZZO Europa, ITALIA, Lazio, RM, Roma, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nella stampa, di cui un altro esemplare è al Museo di Roma (inv. MR 14737, scheda on line), è raffigurato il celebre nano Francesco Ravai o Ravaglia (1723-1793), mendicante “dalla testa antica e dalla sguardo terribile di Giove corrucciato”, accanto a una grande sedia che ne accentua la piccola statura. Il soprannome Baiocco potrebbe derivare dall’omonima monetina,centesima parte dello scudo romano, che reclamava a gran voce per le strade cittadine e soprattutto nella zona di piazza di Spagna o all’entrata del Caffè Greco, dove posava per gli assidui frequentatori, oppure è possibile che egli stesso si assegnò il nomignolo rifacendosi alla nota maschera della Commedia dell’Arte “Bacocco o Baiocco”, creata dal toscano Antonio Salvi (1664-1724) e interpretata da Antonio Ristorini. Ravai sposò una donna di statura normale, ebbe un figlio, cui riservò un sontuoso battesimo e ai suoi funerali partecipò una gran folla. Il ritratto di Gagneraux compare anche sul frontespizio della famosa Lettera di Bajocco al ch. sig. abate C. F. giurisconsulto o sia Memoria per servire alla storia litteraria di questo nuovo scrittore di Antiquaria e Belle Arti, Cosmopoli, Roma 1786, libello pubblicato anonimo da Onofrio Boni quale conclusione della violenta controversia – iniziata con la pubblicazione, da parte dell’abate, del terzo tomo della Storia delle arti del disegno del Winckelmann – ormai ridotta sul piano dell'insulto personale. Di lui si conservano numerosi ritratti, fra cui di Carlo Marchionni, con il consueto aspetto dimesso: pantaloni e camicia larghissimi, cappellaccio calcato sulla fronte, scalzo e poggiato all’immancabile bastone. Lo stesso Baiocco può essere identificato con quello che aspettava gli avventori anche davanti l'ingresso del Caffè Nuovo sul Corso (di cui al Caffè Greco rimane una veduta di C. A. Wetterling 1796 – 1858, scheda n. 1360518), attirandoli con un curioso gioco di abilità con una monetina: la metteva sulla fronte, poi con un volteggio la lanciava in aria e la riprendeva in bocca. Alla sua morte, Bajocco meritò una citazione nel sonetto del Belli L'anima der curzoretto apostolico. Sul margine inferiore, a matita, si legge seppure molto sbiadita, l’indicazione ‘Cafè Greco’, forse lasciata dall’autore a ricordo delle sue frequentazioni dello storico locale. Gagnareaux a Roma dal 1776 grazie alla vittoria dell’ambito Prix de Rome, frequentò i musei della città copiando i capolavori dal vero; ferito in seguito alle sommosse antifrancesi del 1793 si rifugiò a Firenze, dove entrò al servizio del Granduca Ferdinando III di Toscana e dove morì nel 1795
  • TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201360546
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
  • DATA DI COMPILAZIONE 2022
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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