San Bruno affida i monaci certosini alla protezione della Madonna

dipinto,

Personaggi: Madonna; Gesù Bambino; San Bruno. Figure: monaci certosini; eremita. Architetture: Grenoble: Grande Chartreuse. Abbigliamento religioso: abito certosino. Oggetti: rosario. Suppellettili ecclesiastiche: pastorale

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Manenti Vincenzo (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Bartolomeo
  • INDIRIZZO via Trisulti, 8, Collepardo (FR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La cappella che si apre a destra dell'altare maggiore è dedicata al santo fondatore dell'ordine dei Certosini, Bruno o Brunone, raffigurato nella pala d'altare mentre raccomanda i suoi compagni alla protezione della Vergine, genuflesso e con il volto acceso da intenso fervore; la Madonna, intenta ad ascoltare le sue suppliche, sorregge Gesù Bambino che, in atteggiamento colloquiale, sorride e tende la mano verso il santo. Da notare, in secondo piano a destra, la raffigurazione della certosa di Grenoble, la cosiddetta Grande Chartreuse, casa madre dell'ordine, fondata dallo stesso San Bruno che, insieme ad alcuni compagni, si era ritirato a vita eremitica, cui allude la presenza nel quadro di un asceta orante nella grotta. L'opera infatti viene indicata nei documenti conservati presso l'archivio monastico di Trisulti con il titolo di "arbore della religione", evidente riferimento all'origine dell'ordine certosino (cfr. Atanasio Taglienti, "La certosa di Trisulti. Ricostruzione storico-artistica", Tipografia dell'Abbazia di Casamari, 1979, pp. 143-144). Attribuita a Vincenzo Manenti da Isabella del Frate e Giorgio Guarnieri, la tela presenta tutti gli elementi che caratterizzano il linguaggio manentiano tra quinto e sesto decennio del Seicento, dove convivono tradizione tardo manierista ed elementi classicisti. Sono anni decisivi per il pittore sabino, impegnato nella ricerca di una forma espressiva personale, indirizzata soprattutto verso l'assimilazione dei modelli elaborati dal classicismo romano di inizio secolo. Egli aggiorna l'esperienza di stampo roncalliano e arpinesco, acquisita nella bottega del padre Ascanio, con elementi derivati dalla poetica della scuola bolognese. Nel dipinto di Trisulti si riconosce la cifra stilistica dell'artista nell'accurata descrizione dei protagonisti, indagati naturalisticamente nelle loro caratteristiche fisiche, da cui emerge anche la qualità di ritrattista del Manenti che si esprime nei volti fortemente caratterizzati, come veri e propri ritratti, del gruppo di monaci che indossano il candido abito dell'ordine certosino, stagliandosi sulla scura massa di rocce dello sfondo. L'influsso della cultura classicheggiante romana si rispecchia soprattutto nel gruppo della Madonna col Bambino, nella compostezza e nell'equilibrio compositivo
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201220802
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico del Lazio
  • DATA DI COMPILAZIONE 2011
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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