decorazione plastico-pittorica, post 1645 - ca 1654

Galleria aperta sui lati corti da due finestre serliane. Sui lati lunghi si aprono sei nicchie rettangolari per parte sormontate da frontoni con nicchie ovali contenenti busti dei cesari. La volta a botte presenta un ciclo di dipinti ad affresco con storie di Enea ed è divisa dalle pareti da un cornicione a rilievo

  • OGGETTO decorazione plastico-pittorica
  • AMBITO CULTURALE Ambito Romano
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Pamphili
  • INDIRIZZO Piazza Navona, 14, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il primo intervento nella galleria di cui si ha menzione è la decorazione della volta ad opera di Giacomo Galli detto Spadarino con sette scene raffiguranti le gesta di Innocenzo X (1647 ca) (Garms, 1972, n. 452). A seguito di un cambiamento di programma decorativo (Eimer 1970, vol. I, pp. 168-170), il ciclo dello Spadarino venne smantellato per far posto alla risistemazione architettonica proposta da Francesco Borromini che nel 1647 fornisce diversi progetti di trasformazione del palazzo, iniziato da Girolamo Rainaldi intorno al 1644, tra quello per il salone e per la galleria. Qui al Borromini spetta il disegno delle due finestre serliane e quello delle nicchie rettangolari lungo i lati della galleria (Portoghesi, 1967, pp. 177-178). Tra il 1651 e il 1654 Pietro da Cortona ricoprì gli affreschi dello Spadarino con un ciclo raffigurante episodi dell'Eneide, come documenta il pagamento di 3000 scudi del 14 aprile 1654 (Pollak, 1911-12, col. 595). Alcune delle nicchie avevano funzione di sovrapporta, ma altre erano destinate a contenere busti e statue antiche, come documenta l'inventario del 1666 (Garms, 1972, pp. 329 sgg). La stessa fonte ci informa dell'esistenza di "venti sgabelloni di legno di noce intagliati parte dorati" sopra dieci dei quali erano collocati busti di marmo bianco. Esistevano inoltre 4 buffet di marmo giallo e nero decorati con le armi dei Pamphili (Preimesberger, 1976, p. 244). Mentre l'intero arredo della galleria venne smantellato probabilmente già dopo la morte di Camillo Pamphili (1666), rimanevano nel 1669 le dodici teste di imperatori nelle nicchie (Adp, sc. 88, B. 40, n. 5, c. 3342), sostituiti in seguito da quelle in stucco visibili oggi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente straniero in Italia
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201202348
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
  • DATA DI COMPILAZIONE 1998
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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