STANZA DE VENTI NEL TEATRO DI BELVEDERE DI FRASCATI CON LA FAMOSA FONTANA DEL/ MONTE PARNASO CON APOLLINE ET LE MVSE CHE SVONANO CON INSTRVMENTI HIDRAVLICI A/ FORZA D'ACQUA ARCHITETTVRA DI GIACOMO DELLA PORTA. Villa Aldobrandini, Stanza di Apollo
stampa di invenzione,
post 1667 - ante 1669
Giovanni Battista Falda (1643/ 1678)
1643/ 1678
Architetture: Frascati: Villa Aldobrandini (Stanza di Apollo): Fontana del Monte Parnaso. Figure: nobili. Oggetti: statue; sfera
- OGGETTO stampa di invenzione
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MATERIA E TECNICA
ACQUAFORTE
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MISURE
Altezza: 289 mm
Larghezza: 227 mm
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ATTRIBUZIONI
Giovanni Battista Falda (1643/ 1678): disegnatore/ incisore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Civico Tuscolano
- LOCALIZZAZIONE Scuderie Aldobrandini
- INDIRIZZO Piazza Guglielmo Marconi, 6, Frascati (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Ai lati del ninfeo della Villa Aldobrandini vi sono: a sinistra, la cappella di San Sebastiano (protettore della famiglia) e, a destra, la Stanza di Apollo, detta anche delle Muse o dell'Organo. Quest'ultima, rappresentata nella stampa, fu realizzata nel corso degli anni 1615-1618. Pietro, esaltato come nuovo Ercole per il coraggio dimostrato nel superamento delle "fatiche" (cui, peraltro, richiamavano le colonne tortili), era considerato anche come nuovo Apollo per l'attenzione dedicata alle arti. Di fronte all'entrata della stanza, sul "monte Parnaso" sono disposti dall'alto verso il basso: Apollo, le nove Muse e il cavallo alato Pègaso. Sono sculture in legno dipinto realizzate dai francesi Giovanni Anguilla e Jacques Sarrazin (1618-1619). Ogni Musa, in origine, aveva uno strumento che - mediante un sistema eolico azionato dall'acqua - emetteva un suono; questo unito agli altri e ad un organo, attivato nella medesima maniera, creava una melodia; tali congegni furono realizzati dal "maestro d'organi" Giovanni Guglielmi, già intervenuto per gli strumenti delle due statue del ninfeo Polifemo e il Centauro. Ai lati del "Parnaso" vi sono due nicchie finemente e riccamente decorate nelle quali sono inserite due statue di legno dorate da Scipione Quintilio. Le altre pareti presentano dipinti di varie dimensioni inseriti in preziose cornici in stucco realizzate da Pietro Castello e dorate da Pietro Contini. Per la sala intervenne anche Domenico Zampieri, detto il Domenichino (Bologna, 1581-Napoli, 1641) il quale, assieme ai suoi collaboratori Alessandro Fortuna e Giovan Battista Viola, realizzò un ciclo di dieci affreschi con le storie di Apollo (1616-1618). Oggi, in situ, ne rimangono solamente tre: Apollo che scaglia le sue frecce contro il serpente Pitone, Apollo che uccide la ninfa Coronide e Apollo che dall'alto assiste alla morte di Orfeo (questi ultimi due ridotti); gli altri sette, dopo varie vicissitudini, sono stati acquistati nel 1958, e tuttora si trovano, nella National Gallery di Londra. I vuoti, lasciati dal distacco degli affreschi, sono stati colmati negli anni '70 da pitture di paesaggi con boschi del pittore Sergio Lancioni. La decorazione della sala del Parnaso è molto ricca; presenta un pavimento a mosaico policromo, un alto zoccolo - sempre a mosaico colorato - con figure geometriche, vasi fioriti, ghirlande, racemi, arabeschi, elementi zoomorfi e stucchi. Il soffitto a volta, coronato al centro dallo stemma Aldobrandini, rappresenta un pergolato aperto e arioso; l'intelaiatura crea, nel fitto intersecarsi di linee, sei oculi di forma ellissoidale e due di forma rettangolare dove sono appollaiati uccelli di diverse dimensioni ben riconoscibili nelle varie specie. Aranci, gelsomini, viti e rose riempiono il resto della composizione. Tutta la decorazione è stata realizzata da Domenico e Tommaso Passignano (1615-1616). Le quattro stagioni, nelle lunette, sono opera del pittore Mario Quagliani, anche restauratore del soffitto. Un'iscrizione in latino, infine, corona la porta d'entrata. La stanza di Apollo veniva anche detta "de' venti" per la presenza di una sfera di rame sospesa e continuamente in movimento su se stessa grazie ad una corrente d'aria proveniente da una conduttura sotterranea. Della stanza il Falda - pur soffermandosi sulla resa delle decorazioni della volta e delle pareti circostanti - pone in forte risalto proprio i due principali punti di attrattiva: la fontana del Parnaso e la sfera. La luce, proveniente da sinistra, illumina la fontana (lasciando in ombra Apollo e le due Muse, ad esso affiancate, nonchè la parete di fondo) e gli uomini in primo piano che giocano con il getto d'aria. Rispetto alle altre stampe della raccolta, i personaggi assumono un ruolo predominante, probabilmente, per evidenziare l'elemento ludico, piacevole effetto e peculiare attrattiva della sala
- TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201059077-7
- NUMERO D'INVENTARIO 111
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio (con esclusione della citta' di Roma)
- ENTE SCHEDATORE Comune di Frascati
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- ISCRIZIONI in basso - STANZA DE VENTI NEL TEATRO DI BELVEDERE DI FRASCATI CON LA FAMOSA FONTANA DEL/ MONTE PARNASO CON APOLLINE ET LE MVSE CHE SVONANO CON INSTRVMENTI HIDRAVLICI A/ FORZA D'ACQUA ARCHITETTVRA DI GIACOMO DELLA PORTA - Falda G. B - capitale - a stampa -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0