L'acquaiolo. soggetto di genere

scultura, ca 1880 - ca 1881

scultura che ritrae un adolescente napoletano, venditore d'acqua nelle vie della città, in piedi sopra una piccola fontana

  • OGGETTO scultura
  • MATERIA E TECNICA Bronzo
  • MISURE Profondità: 27.5
    Altezza: 54.5
    Larghezza: 24.5
  • ATTRIBUZIONI Gemito Vincenzo (napoli 1852 - Napoli 1929)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo delle Belle Arti
  • INDIRIZZO Viale delle Belle Arti 131, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Dotato di un precoce talento, Gemito ha la sua prima formazione artistica nello studio dello scultore Emanuele Caggiano, per poi passare in quello di Stanislao Lista, che lo indirizza verso lo studio dal vero. Nel 1864 è ammesso al Regio Istituto di belle arti di Napoli, ma sono soprattutto la realtà popolare, la vita dei vicoli del centro antico o del circo Guillaume ad attirare l'attenzione del giovane scultore e dell'amico pittore Antonio Mancini, che utilizzano come modelli persone trovate in strada, scugnizzi, giovani donne o saltimbanchi, rappresentati con intenso realismo.Nel 1868 esordisce alla mostra della Società promotrice di belle arti di Napoli con il Giocatore (Napoli, Museo di Capodimonte), opera in cui si delineano già con chiarezza le sue doti di modellatore, evidenti nella serie degli scugnizzi, delicate testine datate 1870-72, eseguite in terracotta, mezzo plastico congeniale alla resa veristica del soggetto e all'immediatezza delle vibrazioni luministiche.Nel 1877 si trasferisce a Parigi dove espone al Salon Il Pescatore (Firenze, Museo Nazionale del Bargello), scultura in bronzo raffigurante un giovane pescatore, che ottiene un vasto successo di critica e che spinge l'artista a ricercare posizioni sempre più espressive nelle sue opere. Tornato a Napoli nel 1880, Gemito si dedica per più di un anno alla creazione dell'Acquaiolo, rappresentante un giovane ragazzo napoletano che vende l'acqua nelle vie della città, commissionata da Francesco II di Borbone, ex re del Regno delle Due Sicilie, in esilio nella capitale francese. L'adesione evidente al realismo contemporaneo con la rappresentazione di una scena di strada di chiara ispirazione veristica, è tuttavia mitigata dalla la postura oscillante dello scugnizzo e dalla nudità del fanciullo, un esplicito richiamo alla statuaria antica anche per via della base del piedistallo a forma di fontana decorata con un mascherone.Francesco II richiese all'artista di coprire le nudità del ragazzo per evitare di offendere la regina e nel 1882 Gemito rielaborò la scultura inserendo dei pantaloncini in argento. L'opera divenne quindi proprietà dell'amico pittore Meissonier, il quale presentò la statuina al Salon di Parigi. Nel 1885 Gemito presentò una nuova versione in bronzo all'Esposizione Universale ad Antwerp in Belgio (cfr. Mc Arthur e Granz, 2000).Oltre a quelli sopra citati esistono altri esemplari dell'Acquaiolo: un bronzo originale (1881) di cera presso gli eredi Gemito; un esemplare di fusione, cesellato, nella raccolta Minozzi; un altro a Parigi, nel Museo del Lussemburgo; una terracotta originale nella raccolta Minozzi e varie riproduzioni la maggior parte eseguite nell'officina De Mesnil, altre per conto della famiglia Gemito di cui una presso la famiglia Florio a Palermo, un altro bronzo è a Torino, Proprietà. F.lli Bertolotto (ripr, in De Micheli, op. cit., 1992, p. 267)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200827732
  • NUMERO D'INVENTARIO 998
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma
  • ENTE SCHEDATORE Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma
  • DATA DI COMPILAZIONE 2007
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • ISCRIZIONI sul piano della base, sul retro - Proprietà artistica - INCISIONE -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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