fusto di colonna, ca 0 - ca 99

Fusto di colonna privo della parte superiore e gravemente danneggiato dal tempo poggiante su base moderna sostenuta da un alto plinto. Al di sopra della base, cartiglio in legno dorato a volute con testina alata di cherubino, recante l'iscrizione

  • OGGETTO fusto di colonna
  • MATERIA E TECNICA breccia corallina/ scultura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Romano
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Maria in Traspontina
  • INDIRIZZO via della Conciliazione, 14/C, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questa colonna alla quale, secondo un'antica tradizione venne legato e flagellato S. Paolo, proveniva, come quella di San Pietro, posta a sinistra dell'altare, da una delle cappelle della Portica o Via Santa che anticamente conduceva alla Basilica di S. Pietro percorrendo il Borgo Vecchio. Secondo P. A. M. Bevilacqua, le colonne vennero traslate nel 1195, per volere di Celestino III, nell'antica chiesa S. Maria in Traspontina che si trovava molto vicina a Castel Sant'Angelo. Da qui nel 1587 le due colonne furono trasportate nella Nuova Traspontina. A questa data risalgono probabilmente i due cartigli posti al di sopra delle basi. Come afferma il Catena, la cappella delle Colonne fu una delle prime ad essere completata nella nuova chiesa, proprio in rispetto al culto e alla venerazione di cui esse godevano. Secondo il Cecchelli la leggenda che conferisce particolare dignità a questi due fusti di colonne trova fondamento in un passo dei 'Mirabilia' (sec. XIII), nel quale si legge che il 'Terebinto di Nerone' era situato vicino al luogo in cui venne martirizzato S. Pietro, dove poi, in seguito, sorse l'antica chiesa di S. Maria in Traspontina. Questo fatto giustificherebbe la presenza nel medesimo luogo di una colonna servita, probabilmente, per la flagellazione dell'Apostolo. Essendo però i due fusti delle colonne dello stesso tipo, si pensò allora che S. Paolo fosse stato flagellato nei pressi del Mausoleo di Adriano, sebbene il suo martirio avvenisse poi in altra zona. Ancora nel 1933, secondo la testimonianza dell'Amori, le due colonne erano racchiuse in una specie di astuccio in legno visibili, attraverso un'apertura difesa da vetro, ed erano sormontate dalle due statue dei Santi, in lego dorato
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200821806
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
  • DATA DI COMPILAZIONE 1972
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1981
    2005
  • ISCRIZIONI HAEC EST COLUMNA/ AD QUAM LIGATUS FUIT/ PETRUS FLAGELLATUS ET VERBERATUS/ NERONE IMPER -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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