altare, 1620 - 1620

su gradino, mensa a sarcofago con base e cornice riccamente modanate, ornata da motivo a foglie, germogli d'acanto e perle; ali arretrate con specchiature policrome; alzato con grande cornice centrale per la pala d'altare (assente) tra paraste ioniche con fusto suddiviso in riquadri destinati ad accogliere altrettanti dipinti (assenti); timpano curvo, spezzato al centro e accogliente riquadro ad affresco

  • OGGETTO altare
  • AMBITO CULTURALE Ambito Romano
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Onofrio al Gianicolo
  • INDIRIZZO Piazza di Sant'Onofrio, 2, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nibby (1839) ricorda la cappella "bene adornata e arricchita con marmi, con pitture e con un bel quadro sull'altare, uscito di mano del celebre Francesco Bassano, che con ottimo colorito vi effigiò la nascita del Redentore". Il dipinto è ricordato anche da Ortolani nella sua scheda del 1925 dove è accuratamente descritto: "è un quadro non vistoso né grande. Nel mezzo il Gesù bambino sulla paglia. Intorno, la Vergine a sinistra, a destra i pastori, in gran cerchio, a quella luce come se si trattasse d'una radunata intorno al fuoco, d'inverno. (...?). Luci vivaci e (...)gheggiate ma stese sulle figurine con fotografica minuzia. 1.10x1.30 di altezza. Intorno, nella cornice dell'altare, 15 rami a olio rettangolari, oscurissimi e di povera maniera del XVII sec, inizio, i 15 Misteri della Passione". Huetter e Lavagnino (1934; 1958) confermano l'attribuzione a Francesco Bassano il giovane, descrivendo il dipinto come di alta qualità, e ribadiscono che "intorno al quadro, nella cornice, sono piccoli dipinti rettangolari, su rame, nei quali un mediocre pittore del '600 ha rappresentato i 15 misteri del Santo Rosario." Vale comunque la pena di notare che i riquadri oggi visibili sono quadrati (14) o con il lato superiore decisamente convesso (affresco nella cornice superiore). Gigli (1980) sembra vedere ancora tutti i dipinti, conferma l'attribuzione a Bassano e parla di "Misteri del Rosario, dipinti su rame del sec. XVIII (errore di stampa?) alcuni dei quali sono perduti (nel senso di completamente illeggibili?), altri rovinati". Negli anni successivi la pala e i quattordici dipinti su rame sembrano essere stati trafugati e all'epoca della campagna fotografica e della prima raccolta di dati (Cola/Borghese, 1996) non esisteva più di essi traccia alcuna. Cola ritiene, probabilmente anche sulla scorta della citata indicazione di Gigli, che tanto l'altare quanto il dipinto superstite siano ascrivibili alla metà del Settecento, parere da cui dissento (Roberto Barbieri). Il gradino d'altare, non modanato e coprente vistosamente le decorazioni dell'alzato, sembra estraneo al progetto originario
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente straniero in Italia
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200820601-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
  • DATA DI COMPILAZIONE 1996
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2000
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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